Teorema di Fermat, la sua soluzione non è stata una passeggiata | Purtroppo il problema sussiste ancora e le donne sono la minoranza
Una conquista straordinaria nel mondo della matematica, ma la disparità di genere nelle STEM rimane una sfida irrisolta.
I teoremi di matematica rappresentano affermazioni fondamentali che, una volta dimostrate, forniscono verità universali all’interno di un determinato sistema logico. Ogni teorema è basato su postulati e definizioni, e la sua validità è stabilita attraverso una dimostrazione rigorosa.
I teoremi sono spesso categorizzati in base ai rami della matematica che trattano, come la geometria, l’algebra e l’analisi. Ogni area presenta teoremi distintivi che affrontano problemi specifici e forniscono strumenti utili per la risoluzione di equazioni e la comprensione delle strutture matematiche.
La dimostrazione di un teorema richiede solitamente un approccio logico e deduttivo, combinando passaggi noti per arrivare a una conclusione ineluttabile. Questo processo non solo valida il teorema stesso, ma rafforza anche la coerenza del sistema matematico in cui è inserito.
I teoremi non hanno solo valore teorico; sono utilizzati in una vasta gamma di applicazioni pratiche, dalla fisica all’ingegneria, e influenzano profondamente le tecnologie moderne. La loro continua esplorazione e il costante sviluppo di nuovi teoremi contribuiscono all’evoluzione della matematica, stimolando la curiosità e l’innovazione.
La risoluzione di un enigma storico
Il 19 settembre 2024 segna un’importante ricorrenza nel mondo della matematica: esattamente 30 anni fa, Andrew Wiles rivelava la soluzione dell’Ultimo teorema di Fermat, un problema che aveva affascinato matematici per tre secoli. Wiles, professore di matematica all’Università di Oxford, ottenne un premio di 500.000 sterline dall’Accademia norvegese per le Scienze e le Lettere per la sua scoperta. La sua realizzazione non solo lo rese un protagonista nel campo della matematica, ma gli conferì anche il titolo di Baronetto, riconoscendo il suo contributo alla scienza.
Tuttavia, la dimostrazione di Wiles inizialmente fu oggetto di discussione nel mondo accademico, con alcuni esperti che ne misero in dubbio la validità. Nonostante ciò, successivi studi confermarono l’autenticità della sua scoperta, portando Wiles a ricevere anche il prestigioso Abel Prize. In un’intervista con il Daily Telegraph, il professore rivelò che la risoluzione di questo teorema era una sua passione fin dall’infanzia e che aver raggiunto questo traguardo gli aveva conferito un grande senso di realizzazione.
Le donne nelle discipline STEM e il gender gap
Mentre la scienza celebra traguardi storici come quello di Wiles, il divario di genere nelle discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) rimane una questione critica. Attualmente, solo il 15% delle donne che intraprendono un percorso di istruzione terziaria sceglie di specializzarsi in materie STEM, rispetto al 41% degli uomini. Questo sbilanciamento è attribuibile a vari fattori, tra cui stereotipi e pregiudizi di genere che limitano l’accesso delle donne a questi ambiti, rendendole una minoranza nel settore e ostacolando la loro ascesa a posizioni di leadership.
In risposta a questa sfida, iniziative come l’evento “Open to STEM”, organizzato da Talent Garden in partnership con Generazione STEM, si propongono di promuovere l’uguaglianza di genere e fornire opportunità di orientamento professionale. Durante questo incontro a Roma, esperti del settore condivideranno esperienze e conoscenze, dimostrando che le professioni digitali possono essere più inclusive rispetto a quelle tradizionali. Angelica Tettamanti, ex studentessa di Data Science, sottolinea l’importanza di una formazione adeguata e della creazione di reti professionali che incoraggiano le donne a esplorare e affermarsi in questo campo in continua evoluzione.