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Campi Flegrei, il vulcanologo non ha alcun dubbio | Non bisogna illudersi: eruzione dietro l’angolo e non bisogna farsi trovare impreparati

Vulcano

Campi Flegrei, il vulcanologo non ha alcun dubbio | Non bisogna illudersi: eruzione dietro l'angolo e non bisogna farsi trovare impreparati (Pixabay Foto) - www.sciencecue.it

Il vulcanologo fa una stima inaspettata che riguarda i Campli Flegrei, e si, bisogna fare molta attenzione. Scopri i dettagli!

I Campi Flegrei rappresentano una delle aree vulcaniche più interessanti e pericolose del mondo. Situati a ovest di Napoli, questi vulcani hanno una storia lunga e complessa, caratterizzata da numerose eruzioni che hanno modellato il territorio circostante. La caldera, una depressione che si estende per oltre dieci chilometri, è il risultato di colossali eruzioni avvenute migliaia di anni fa. La bellezza del paesaggio, con i suoi laghi vulcanici e le fumarole, nasconde una natura estremamente attiva e imprevedibile.

A differenza del vicino Vesuvio, i Campi Flegrei non si presentano come un vulcano dalla classica forma conica, ma come un sistema di crateri e fumarole distribuiti su una vasta area. Nonostante l’apparenza tranquilla, l’attività vulcanica sotto questa regione è costantemente monitorata dagli scienziati. In effetti, la caldera dei Campi Flegrei è una delle aree più sorvegliate al mondo. Le eruzioni che hanno colpito questa zona nel corso dei millenni hanno lasciato tracce indelebili, creando paesaggi che affascinano turisti e studiosi.

Uno dei fenomeni più noti legati ai Campi Flegrei è il bradisismo, un fenomeno di sollevamento e abbassamento del suolo dovuto alla pressione dei gas e dei fluidi sotterranei. Questo fenomeno è stato particolarmente attivo nel ventesimo secolo, con episodi che hanno causato l’evacuazione di interi quartieri. Oggi, il bradisismo continua a essere monitorato, rappresentando un indicatore chiave dell’attività vulcanica della zona. Sebbene a volte questo fenomeno si plachi, rimane sempre un segnale di qualcosa di più profondo che si agita sotto la superficie.

I rischi legati all’attività vulcanica dei Campi Flegrei non riguardano solo l’eruzione stessa, ma anche l’impatto su una delle aree più densamente popolate d’Europa. In caso di emergenza, infatti, milioni di persone potrebbero essere coinvolte, rendendo cruciale la preparazione e l’adeguatezza dei piani di evacuazione.

Il rischio di un’eruzione

Nonostante l’apparente tranquillità del suolo flegreo, il rischio di un’eruzione non è mai del tutto assente. Secondo Giuseppe Mastrolorenzo, vulcanologo e primo ricercatore dell’Osservatorio Vesuviano, la recente diminuzione del tasso di deformazione del suolo non può essere considerata un segno rassicurante. Durante un incontro organizzato a Torre del Greco, Mastrolorenzo ha sottolineato come il pericolo resti costante.

Secondo lo studioso, una delle maggiori preoccupazioni è l’inadeguatezza dei piani di evacuazione per la popolazione residente. Con una possibile eruzione di entità maggiore rispetto a quella che distrusse Pompei, i modelli attuali risultano insufficienti e troppo ottimistici, lasciando esposta una vasta area urbana a un rischio concreto.

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Campi Flegrei, il vulcanologo non ha alcun dubbio | Non bisogna illudersi: eruzione dietro l’angolo e non bisogna farsi trovare impreparati (Pixabay Foto) – www.sciencecue.it

L’importanza dei piani di evacuazione

Mastrolorenzo non ha lasciato spazio a interpretazioni ottimistiche durante il suo intervento. Ha infatti evidenziato come il rischio di un’eruzione ai Campi Flegrei sia spesso sottovalutato dalle autorità e dall’opinione pubblica. Nonostante il fenomeno del bradisismo sembri attenuarsi a tratti, il vulcanologo ha ricordato che questo non è un segnale di riduzione del pericolo, ma solo una manifestazione temporanea dell’attività sotterranea. Le dinamiche vulcaniche rimangono, dunque, imprevedibili.

Oltre alla minaccia naturale, Mastrolorenzo ha criticato i piani di evacuazione attuali, definiti sottodimensionati e basati su scenari meno catastrofici di quanto il vulcano possa realmente provocare. Con un’eruzione potenzialmente molto più potente rispetto a quelle storiche, la preparazione delle autorità potrebbe rivelarsi inadeguata di fronte a un disastro su vasta scala, lasciando milioni di persone esposte a gravi conseguenze.