L’Ozono è in netta ripresa | Tutta la gioia degli scienziati: ‘Finalmente si abbassano i rischi per la salute umana’
L’allarme sui livelli di Ozono era rientrato, ma adesso la paura è tornata. Ecco cosa sta succedendo e cosa dicono gli scienziati.
L’ozono è uno degli elementi chiave dell’atmosfera terrestre, essenziale per il mantenimento della vita sulla Terra. Si trova principalmente nella stratosfera, dove forma uno strato sottile ma fondamentale che assorbe la maggior parte delle pericolose radiazioni ultraviolette (UV) provenienti dal Sole. Questo strato funge da scudo naturale, proteggendo gli esseri viventi dagli effetti dannosi delle radiazioni UV, che includono problemi di salute come il cancro della pelle e danni agli occhi, oltre a effetti nocivi sugli ecosistemi.
Nonostante la sua importanza, lo strato di ozono è stato messo a dura prova nel corso del XX secolo a causa dell’uso intensivo di sostanze chimiche artificiali, in particolare i clorofluorocarburi (CFC), utilizzati in refrigeranti, aerosol e altre applicazioni industriali. Questi composti, una volta rilasciati nell’atmosfera, salgono fino alla stratosfera dove vengono scomposti dalla luce solare, liberando atomi di cloro che distruggono le molecole di ozono.
La scoperta del buco dell’ozono negli anni ’80 ha allarmato la comunità scientifica e ha spinto la comunità internazionale a intervenire. Questo fenomeno, che si verificava principalmente sopra l’Antartide, rappresentava un segnale inequivocabile del deterioramento dell’ozonosfera. Gli scienziati compresero presto che senza azioni decise, la distruzione dello strato di ozono avrebbe avuto conseguenze gravi e di lungo termine per la vita sul pianeta.
Per affrontare la crisi, nel 1987 fu siglato il Protocollo di Montreal, un accordo internazionale mirato a eliminare gradualmente l’uso di CFC e altre sostanze chimiche dannose. Questo trattato è considerato uno dei più grandi successi in termini di cooperazione globale per la protezione dell’ambiente, e grazie a esso, lo strato di ozono ha iniziato un lento ma costante processo di recupero, che continua ancora oggi.
Le sfide naturali al recupero
Nel corso degli anni, il recupero dello strato di ozono ha incontrato alcune difficoltà impreviste, come quelle causate da eventi naturali estremi. Un esempio recente è stata l’eruzione vulcanica verificatasi nel Sud Pacifico nel 2022. Questo evento ha rilasciato nell’atmosfera grandi quantità di vapore acqueo, che ha temporaneamente rallentato il processo di rigenerazione dello strato di ozono, soprattutto sopra l’Antartide.
Tuttavia, secondo quanto dichiarato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), queste sfide non hanno compromesso il trend positivo complessivo di recupero. Nonostante gli ostacoli, gli sforzi globali per ridurre le emissioni di sostanze nocive continuano a dare risultati concreti.
La ripresa dell’ozono e le stime future
L’OMM ha recentemente confermato che, se la tendenza attuale dovesse continuare, lo strato di ozono potrebbe tornare ai livelli del 1980 entro il 2066 sopra l’Antartide, con un recupero anticipato entro il 2040 per il resto del pianeta.
Anche l’Artico dovrebbe vedere una ripresa completa entro il 2045, segno che gli sforzi per la riduzione delle sostanze chimiche dannose stanno funzionando, garantendo una protezione più forte per le generazioni future.