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Campi Flegrei, scienziati propongono soluzione risolutiva | Il geologo locale insorge: ‘Aumenta maggiormente i rischi’

I Campi Flegrei (Depositphotos foto)

I Campi Flegrei (Depositphotos foto) - www.sciencecue.it

Un geologo locale si oppone alla possibile soluzione proposta per risolvere i problemi di bradisismo dei Campi Flegrei. 

Il territorio dei Campi Flegrei, noto per la sua attività vulcanica, è una delle aree geologiche più studiate al mondo. Questo complesso vulcanico, situato vicino a Napoli, è conosciuto per fenomeni come il bradisismo, una lente e graduale risalita e abbassamento del suolo, legato ai movimenti sotterranei di magma e gas. In questa zona, il rapporto tra uomo e natura è sempre stato molto delicato, poiché l’attività vulcanica influenza profondamente la vita quotidiana della popolazione locale.

I fenomeni naturali che interessano i Campi Flegrei non sono nuovi. Gli abitanti della zona convivono con episodi sismici e attività vulcanica da millenni. Tuttavia, è la scienza moderna a offrire gli strumenti per comprendere meglio questi fenomeni e, eventualmente, mitigarne gli effetti. Gli esperti da anni osservano i movimenti della caldera, analizzando ogni segnale che potrebbe indicare una possibile eruzione, ma anche studiando come i processi naturali possano prevenire o ritardare eventi catastrofici.

Il concetto di “terra che respira“, legato a fenomeni di rilascio di pressione, si inserisce in questa cornice di ricerca continua. La natura, attraverso questi episodi, sembra tentare di regolare la sua energia, riducendo i rischi legati a eruzioni violente. Questo principio è stato osservato in diverse aree vulcaniche del mondo, dove il rilascio graduale di gas e calore può allontanare, o quantomeno ritardare, il rischio di un’eruzione esplosiva.

Tuttavia, la paura di una catastrofe vulcanica rimane presente, soprattutto nelle discussioni pubbliche. Ogni scossa o movimento del suolo viene osservato con apprensione, e talvolta amplificato da interventi mediatici o dichiarazioni di esperti. Le previsioni catastrofiste trovano spesso spazio nei giornali locali, aumentando il senso di insicurezza tra la popolazione.

La pubblicazione scientifica e le sue implicazioni

Nel contesto scientifico, lo studio pubblicato su American Mineralogist nel 2024 si inserisce in un filone di ricerca mirato a comprendere i meccanismi naturali del sottosuolo dei Campi Flegrei. Gli autori Lima, Bodnar, De Vivo, Spera e Belkin hanno analizzato i dati raccolti tra il 2005 e il 2024, proponendo l’idea che la caldera stia “respirando“, rilasciando gradualmente pressione attraverso eventi episodici. Questo fenomeno sarebbe, secondo gli autori, una modalità naturale di prevenire effetti più devastanti del bradisismo.

Mastrolorenzo, noto per le sue posizioni più allarmiste, ha commentato lo studio, sottolineando il rischio che una grande eruzione possa verificarsi da un momento all’altro. Tuttavia, i dati forniti dagli scienziati dimostrano che, nonostante il bradisismo sia un fenomeno costante nell’area, nessuna eruzione di grandi dimensioni è avvenuta negli ultimi 4000 anni, a eccezione della modesta eruzione del Monte Nuovo nel 1538.

La solfatara di Pozzuoli (Depositphotos foto)
La solfatara di Pozzuoli (Depositphotos foto) – www.sciencecue.it

Il dibattito sulla gestione dei rischi

Le critiche di Mastrolorenzo si concentrano sul concetto di trivellazioni, che secondo lui potrebbero alterare in modo imprevedibile il sottosuolo e causare sismi. Tuttavia, gli autori dello studio, appoggiandosi a ricerche internazionali, ribattono che queste tecniche sono ormai utilizzate in sicurezza in altre parti del mondo, come in Islanda, dove trivellazioni sono effettuate anche in aree vulcaniche attive, senza provocare eventi sismici significativi. Gli esperti sottolineano che il progetto proposto prevede di operare a profondità ben al di sopra delle camere magmatiche, riducendo così ogni rischio di interferenza diretta con il magma.

L’intento del progetto non è economico, ma volto a ridurre la sismicità che mette a rischio oltre un milione di persone. Gli autori hanno raccolto informazioni da società operative specializzate, che garantiscono la sicurezza delle trivellazioni fino a 5 chilometri di profondità. L’obiettivo è prevenire terremoti minori attraverso il rilascio controllato di pressione, permettendo alla popolazione di vivere con meno timori e migliorando la qualità della vita nell’area dei Campi Flegrei.