Un nuovo studio propone la carne di pitone come l’alimento del futuro
Il potenziale della carne di pitone: un’alternativa sostenibile, economica e nutriente per il futuro alimentare.
In molte culture orientali, il consumo di carne di animali considerati “strani” o meno convenzionali è una pratica consolidata, spesso legata a tradizioni culinarie e credenze culturali. In Cina, ad esempio, sono comuni piatti a base di carne di cane, una tradizione che risale a secoli fa e che suscita opinioni contrastanti. Nonostante le critiche internazionali, alcune regioni continuano a considerare la carne di cane come un alimento prelibato, particolarmente durante le festività.
Un altro esempio è la carne di serpente, molto apprezzata in alcune parti del Sud-est asiatico. Questa carne è considerata non solo una fonte di nutrimento ma anche un rimedio tradizionale per diverse affezioni, grazie alla sua presunta capacità di aumentare l’energia e la vitalità. In alcuni mercati locali, i serpenti vengono preparati in stufati o serviti in zuppe.
Anche gli insetti sono un alimento tradizionale in molte culture asiatiche, dove grilli, cavallette e larve vengono consumati per le loro proprietà nutritive. La loro popolarità sta crescendo anche al di fuori dell’Asia, poiché sono considerati una fonte proteica sostenibile e a basso impatto ambientale. In paesi come Thailandia e Giappone, le cene a base di insetti sono una vera e propria esperienza gastronomica, con piatti che vanno dalle snack croccanti a preparazioni più elaborate.
Il consumo di carne di animali considerati “strani” in Oriente riflette una varietà di pratiche culinarie e culturali che sollevano interrogativi su sostenibilità, etica e biodiversità. Con l’evoluzione delle abitudini alimentari globali, la sfida sarà trovare un equilibrio tra tradizione e modernità.
La carne di serpente come possibile soluzione al problema della fame
Negli ultimi anni, gli scienziati hanno iniziato a esplorare la carne di serpente come una potenziale soluzione a uno dei problemi più urgenti del nostro tempo: la fame nel mondo. A differenza dell’allevamento tradizionale, che richiede ampie risorse e spazi, le pitoni, appartenenti alla famiglia dei Pythonidae, hanno un impatto ambientale notevolmente inferiore. Un recente studio condotto da un team di ricercatori dell’Università Macquarie di Sydney ha suggerito di considerare la carne di serpente come una risposta alla degradazione ambientale e ai problemi nutrizionali globali.
Questo tipo di carne si distingue per la sua sostenibilità. Le pitoni, infatti, sono più efficienti nel convertire il cibo in massa corporea rispetto a molte altre forme di allevamento, come mucche e polli. Daniel Natusch, leader dello studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports, afferma che le pitoni superano in efficienza tutti gli animali da allevamento tradizionali analizzati. Inoltre, la carne di pitone è ricca di proteine e povera di grassi saturi, rendendola un’alternativa nutriente.
L’allevamento di pitoni non è una pratica inusuale in alcune parti dell’Asia, dove specie come la pitone reticolata e la pitone birmana vengono regolarmente allevate per il loro carne. A Hong Kong, per esempio, la zuppa di serpente è un piatto molto popolare, soprattutto nei mesi invernali, e ha portato alla creazione di fattorie commerciali di pitoni per soddisfare la domanda.
I vantaggi nutrizionali e le prospettive future
Le pitoni non sono solo facili da allevare, ma sono anche animali molto prolifici, capaci di raggiungere la maturità in tre anni e di deporre fino a 100 uova all’anno per due decenni. Inoltre, possono essere alimentate con proteine derivanti da scarti di altre industrie, contribuendo ulteriormente alla sostenibilità del processo.
Nel corso dello studio, i ricercatori hanno monitorato circa 4.600 pitoni in due fattorie nel Sud-est asiatico. Hanno scoperto che il rapporto tra il cibo consumato dalle pitoni e la carne prodotta era di 1,2, un valore significativamente inferiore rispetto ad altre specie come il salmone (1,5), il pollo (2,8) e la carne di manzo (10,0). I pitoni mostrano anche una capacità di adattamento unica, producendo meno gas serra e rifiuti rispetto ai mammiferi tradizionali, il che le rende una fonte potenzialmente sostenibile di alimento.
La carne di pitone offre vantaggi nutrizionali notevoli: è bassa in grassi e calorie, ma ricca di proteine e nutrienti essenziali. Natusch evidenzia che la capacità delle pitoni di mantenere la loro condizione corporea durante periodi di digiuno potrebbe migliorare la sicurezza alimentare in contesti volatili.
Sebbene la carne di pitone possa non sostituire le tradizionali hamburger nei paesi occidentali nel breve termine, potrebbe rappresentare un cambiamento significativo nei luoghi dove la carne di serpente è già una componente culinaria. Le conclusioni dello studio suggeriscono che il commercio di carne di pitone meriti di essere considerato come una valida e ecologica opzione per la produzione alimentare globale, richiedendo ulteriori ricerche per ottimizzare le pratiche agricole e garantire un futuro sostenibile.