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Everest, è un bambino in piena fase di crescita | Il motivo è inimmaginabile: i protagonisti della vicenda sono i fiumi che scavano

Monte Everest visto dal Tibet (Pixabay)

Monte Everest visto dal Tibet (Pixabay FOTO) - www.sciencecue.it

Anche se molto lentamente, il Monte Everest cresce ogni anno di diversi millimetri. Sono stati scoperti altri fattori legati alla crescita.

Il Monte Everest, la vetta più alta del mondo, si erge a 8.848 metri nel cuore della catena dell’Himalaya, al confine tra Nepal e Cina. La sua imponente presenza attira ogni anno alpinisti da tutto il mondo.

L’Everest è avvolto da un ambiente unico, caratterizzato da valli profonde, vette innevate e un ecosistema variegato. La regione è ricca di biodiversità, con specie animali e vegetali adattate alle condizioni estreme di alta quota.

I fiumi che scorrono nelle valli circostanti giocano un ruolo cruciale nella modellazione del paesaggio dell’Everest. Attraverso processi di erosione e sedimentazione, questi corsi d’acqua contribuiscono a plasmare le morfologie montane.

L’Everest ha un significato culturale profondo per le popolazioni locali, che venerano le montagne come sacre. Le tradizioni e le pratiche spirituali legate a questa vetta sono parte integrante della vita degli abitanti della regione.

I segreti dell’Everest

Il Monte Everest è una delle montagne più affascinanti del pianeta, non solo per la sua straordinaria altezza, ma anche per i misteri che avvolgono la sua formazione. Recentemente, un team di ricercatori dell’University College di Londra ha scoperto che la vetta continua a innalzarsi annualmente di circa 2 millimetri. Questa crescita è il risultato di un fenomeno geologico noto come rimbalzo isostatico, che avviene grazie all’erosione provocata dai fiumi della regione. La rilevanza di queste scoperte non si limita ai soli alpinisti; anche gli scienziati sono affascinati dal comportamento della montagna e dalle sue interazioni con l’ambiente circostante.

L’Everest, con i suoi 8.848 metri, supera notevolmente le altre vette himalayane, creando un evidente contrasto nella geografia della zona. Le differenze di altezza rispetto a montagne vicine, come il K2 e il Lhotse, sono piuttosto significative. Mentre il K2 è alto 8.611 metri, l’Everest è più alto di 250 metri. Questo ha sempre attirato l’attenzione degli studiosi, che continuano a esplorare non solo la sua altezza, ma anche i processi geologici che la determinano.

Un campobase sull'Everest (Pixabay)
Un campobase sull’Everest (Pixabay FOTO) – www.sciencecue.it

I fenomeni geologici e fisici

La crescente altezza dell’Everest è intrinsecamente legata all’azione erosiva dei fiumi, in particolare del fiume Arun, che scorre lungo il suo lato orientale. Per millenni, l’Arun ha scavato la sua gola, portando via enormi quantità di sedimenti e contribuendo così alla perdita di massa della crosta terrestre. Questa perdita crea uno squilibrio che provoca il rimbalzo isostatico: mentre il terreno viene eroso, la parte della crosta che ha perso peso si solleva, come una spugna che si distende dopo essere stata strizzata. 

Un evento avvenuto circa 89.000 anni fa ha avuto un impatto significativo sulla crescita della montagna. Quando il fiume Arun si è unito al sistema del fiume Kosi, la sua capacità erosiva è aumentata, portando a un’accelerazione dell’erosione del paesaggio circostante. Questa erosione ha non solo contribuito all’innalzamento dell’Everest, ma ha anche avuto un effetto simile su altre montagne vicine, come il Lhotse e il Makalu. Gli studi recenti dimostrano che la dinamica della superficie terrestre è in costante evoluzione, e l’Everest ne è una rappresentazione vivente.