‘Lamentarsi dei robot che lavorano non ha senso’ | In ferrovia ecco il primo babbuino della storia: gestisce il traffico dei treni
L’incredibile storia del babbuino che ha lavorato in ferrovia, manovrando leve e quant’altro senza commettere errori.
Con il dibattito sempre più incalzante sui robot che potrebbero sostituire l’uomo in molti lavori, vale la pena citare un evento che può sembrare surreale, eppure si è verificato davvero. E’ quello che vede come protagonista una figura piuttosto inaspettata.
La storia, in tutte le sue sfumature, offre racconti che sembrano provenire più dalla fantasia che dalla realtà. Soprattutto quando si parla di eventi che hanno superato il confine tra normale e straordinario, le vicende umane possono includere protagonisti davvero inaspettati. In questo caso, la curiosità non può che essere attirata da un fatto che lascia perplessi ma affascinati al contempo.
È proprio in queste circostanze che ci rendiamo conto di quanto sia variegato il corso della storia. Alcune situazioni, con il passare del tempo, diventano quasi leggende. Riconosciamo una certa dose di sorpresa quando scopriamo che persone, o creature non umane, sono state protagoniste di imprese che sfuggono alla nostra comprensione razionale.
In un periodo in cui le dinamiche della vita quotidiana erano molto diverse, accadde qualcosa di particolarmente bizzarro. Un episodio che cattura ancora l’attenzione grazie alla sua unicità. Ma perché mai una scimmia avrebbe dovuto lavorare per una ferrovia?
Una decisione fuori dal comune
La storia inizia con James “Jumper” Wide, un ferroviere sudafricano, noto per la sua audacia e per la pericolosa abitudine di saltare da un vagone ferroviario all’altro. Tuttavia, un giorno il suo coraggio ebbe un costo terribile: Wide perse entrambe le gambe in un incidente. Per continuare a lavorare, decise di cercare assistenza, e la trovò in un modo del tutto straordinario, scegliendo un babbuino nero di nome Jack. Questo animale sarebbe divenuto il suo braccio destro nel gestire le complesse operazioni ferroviarie.
Jack non era un semplice animale domestico. Wide lo addestrò a svolgere compiti fondamentali: manovrare le leve dei segnali ferroviari e assisterlo nelle sue attività quotidiane. In breve tempo, il babbuino dimostrò una capacità sorprendente, imparando a riconoscere i segnali e le leve da azionare in base alle necessità, operando con precisione sotto la supervisione di Wide.
Il babbuino che divenne una leggenda
La presenza di Jack, però, sollevò non poche preoccupazioni tra i viaggiatori e i superiori di Wide. Molti trovarono assurda l’idea che un animale fosse incaricato di un compito tanto delicato. Fu indetta un’inchiesta e si decise di mettere alla prova le sue abilità. Sorprendentemente, Jack superò ogni aspettativa, guadagnandosi un ruolo ufficiale nella compagnia ferroviaria, con tanto di stipendio e numero identificativo.
Egli era anche parecchio bravo, poiché svolgeva tantissime mansioni differenti che Wide gli aveva meticolosamente insegnato, e divenne una vera e propria leggenda. Il piccolo Jack lavorò per ben 9 anni prima di ammalarsi e morire alla fine dell’800.