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Ora l’IA può “tradurre” il miagolio dei gatti

Volete scoprire cosa vi dice il vostro gatto? Una nuova applicazione basata sull’intelligenza artificiale potrebbe tradurre i miagolii.

Gli esperti informatici Sergei Dreizin e Mark Boyes hanno progettato un’applicazione basata sull’IA che potrebbe aiutare i proprietari di gatti a riuscire a comprendere le esigenze dei propri animali.

L’applicazione in questione si chiama “MeowTalk” e potrebbe fornire agli amanti dei gatti uno strumento importante per decifrare il loro vocabolario.

Si tratta di un’applicazione gratuita lanciata nel 2020 che registra il miagolio dei vostri gatti e vi fornirà una traduzione corrispondente. Inoltre, gli utenti potranno dare una valutazione sull’esperienza e migliorare così l’attendibilità delle risposte.

La comportamentista Charlotte de Mouzon si è mostrata scettica sull’attendibilità di questa applicazione. Tuttavia, ritiene che l’uso della stessa potrebbe spingere i padroni a prestare maggiore attenzione ai propri animali e comprendere meglio le loro esigenze.

Il linguaggio dei gatti

I gatti, per comunicare, utilizzano tutti e cinque i sensi. Ad esempio, gli odori nell’urina e nella pelle ci indicano il suo stato di salute. Successivamente, il linguaggio del corpo ci trasmette informazioni sulle loro sensazioni: se il pelo è arruffato o inarcano la schiena, allora sono spaventati; mentre le orecchie che guardano avanti e la coda che oscilla significano felicità e circospezione. Per quanto riguarda la vocalità, essi si limitano per di più a ringhi nelle situazioni di tensione.

Ciononostante, de Mouzon ha scoperto in uno studio che molti proprietari non capiscono realmente il linguaggio dei loro gatti e talvolta confondono la loro sensazione di disagio in allegria. Un esempio lampante sono le fusa. Questo è un linguaggio che utilizzano spesso i gatti, tuttavia non indicano sempre la loro contentezza, bensì possono indicare anche dolore.

Gatto (Pixabay FOTO) – www.sciencecue.it

La creazione dell’applicazione e la curiosità di comprendere i gatti

Nel 2019, Boyes e Dreizin si sono imbattuti in uno studio che spiegava che i miagolii presentano delle caratteristiche comuni. Appreso ciò, i due fondatori di MeowTalk hanno elaborato un programma informatico che registrasse i miagolii di 21 gatti posti in tre situazioni: nell’attesa di cibo, mentre venivano spazzolati e, infine, in un luogo sconosciuto da soli. Da queste tre situazioni, il programma è stato in grado di analizzare e classificare le diverse tipologie di miagolii. I due informatici, grazie alle registrazioni che avevano raccolto, hanno avuto la possibilità di sviluppare un programma informatico basato sull’intelligenza artificiale. Uno studio del 2021 ha constatato che l’applicazione fornisce traduzioni con un 90% di attendibilità.

Chiaramente, i due fondatori dell’applicazione riconoscono che non si tratta di uno strumento perfetto e l’intelligenza artificiale non è infallibile. Infatti, gli studiosi hanno installato l’applicazione e hanno ottenuto risultati diversi. Ad esempio, il gatto di de Mouzon che si trovava di fronte ad una ciotola avrebbe detto, secondo la traduzione dell’applicazione, “Ti amo”. Tuttavia, questa sembra una traduzione alquanto approssimativa data la circostanza in cui si trovava. La psicologa Jennifer Vonk ha mostrato il proprio scetticismo riguardo applicazioni che avrebbero l’obiettivo di tradurre il linguaggio dei nostri gatti. Questo perché basterebbe osservare con maggiore attenzione ed interesse i bisogni dei nostri animali. Infine, de Mouzon ritiene che la comprensione tra un gatto e il suo proprietario non sarà sempre assicurata perché non tutti i miagolii saranno comprensibili. Però questo è un processo comunicativo che verrà sviluppato con il tempo.

Published by
Martina Serpe