Il cuore si rigenera dopo un infarto | La scienza ha sfatato un mito: ecco la nuova terapia in grado di ringiovanirti
Gli studi nel campo della medicina rigenerativa stanno coinvolgendo anche un organo inaspettato fino ad oggi, il cuore.
Per tanto tempo, abbiamo pensato al cuore come a un organo incredibilmente forte, certo, ma anche in qualche modo fragile e “perduto” quando subisce un danno. L’idea che il cuore non possa riprendersi, una volta colpito da un infarto, ha creato questa sorta di convinzione collettiva che il danno sia permanente.
Questo ha condizionato anche il modo in cui la medicina ha affrontato le malattie cardiache: prevenire altri danni e cercare di sostenere un cuore già compromesso era l’unica strada conosciuta. Tutta la terapia cardiovascolare finora si è concentrata su limitare i danni.
Farmaci, chirurgia, modifiche dello stile di vita… tutto mirato a rallentare un processo che sembrava irreversibile. Ma oggi ci sono segni, sempre più forti, che forse ci sbagliavamo. Forse, il cuore ha qualche possibilità in più rispetto a quanto si pensava.
Negli ultimi anni, la ricerca nel campo della medicina rigenerativa sta aprendo scenari che sembravano fantascienza. Gli scienziati di tutto il mondo si sono messi al lavoro per capire se il cuore, al pari di altri tessuti del nostro corpo, può essere “convinto” a rigenerarsi.
Nuove strategie per un cuore nuovo
Tra i vari approcci, c’è uno che ha attirato molta attenzione: il microRNA. Gli scienziati del King’s College di Londra stanno esplorando l’uso di queste minuscole molecole per stimolare la crescita delle cellule cardiache, che normalmente smettono di replicarsi in età adulta. Immagina: convincere le cellule a tornare al lavoro e ricostruire quello che si è perso! Gli esperimenti sugli animali, come i maiali, hanno già mostrato risultati che lasciano ben sperare, con un miglioramento nella capacità del cuore di pompare sangue.
Ma non finisce qui. Un altro team di ricercatori, stavolta dello Scripps Research, ha puntato tutto su un approccio farmacologico. Stanno cercando di sviluppare un farmaco in grado di far crescere nuovo tessuto muscolare cardiaco a partire dalle cellule sopravvissute a un infarto. I test su animali, come topi e maiali, sono stati molto incoraggianti, mostrando che forse, dico forse, il cuore danneggiato non è così irrimediabilmente compromesso come ci è stato fatto credere.
Il ruolo delle cellule staminali nella rigenerazione
Poi c’è la questione delle cellule staminali. Forse ne hai sentito parlare: sono cellule capaci di trasformarsi in altri tipi di cellule. Il professor Chuck Murry e il suo gruppo all’Università della California del Sud stanno studiando come utilizzarle per far crescere nuove cellule cardiache e inserirle nei cuori danneggiati.
Certo, ci sono ancora problemi, come il rischio di aritmie – pensa che le nuove cellule si mettono a battere a un ritmo diverso! – ma i progressi sono notevoli. Se queste terapie funzionassero, potremmo davvero assistere a una rivoluzione nel trattamento delle patologie cardiache. E chissà, magari un giorno la cicatrice di un infarto sarà solo un ricordo.