Home » Tumori, una scoperta che fa sorridere | Bisogna dire grazie ai batteri intestinali: risposta alle cure dal microbiota

Tumori, una scoperta che fa sorridere | Bisogna dire grazie ai batteri intestinali: risposta alle cure dal microbiota

Una ragazza malata di cancro durante una visita (Depositphotos)

Una ragazza malata di cancro durante una visita (Depositphotos FOTO) - www.sciencecue.it

I batteri intestinali sono nostri alleati in tantissime situazioni, ma a quanto pare anche contro i tumori. Alcune cure dipendono da loro.

I batteri intestinali, noti anche come microbiota intestinale, sono un insieme di microrganismi che vivono nel nostro intestino. Questi batteri sono fondamentali per la digestione, la produzione di alcune vitamine e la protezione contro patogeni dannosi.

Dal punto di vista benefico, i batteri intestinali aiutano nella digestione degli alimenti che il nostro corpo non riesce a processare da solo, come alcune fibre vegetali. Inoltre, favoriscono la sintesi di vitamine essenziali e rafforzano il sistema immunitario, proteggendo l’intestino da infezioni.

Tuttavia, uno squilibrio nel microbiota intestinale, noto come disbiosi, può portare a diversi problemi di salute. Un’eccessiva crescita di batteri patogeni può causare infiammazioni, sindrome dell’intestino irritabile e obesità.

Per mantenere un microbiota sano, è fondamentale adottare una dieta equilibrata, ricca di fibre, frutta e verdura, e limitare l’uso eccessivo di antibiotici.

La scoperta del legame tra microbiota e risposta immunologica

Recenti studi condotti da ricercatori dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e dall’Istituto Nazionale Tumori di Napoli “Fondazione Pascale” hanno rivelato un’importante connessione tra il microbiota intestinale e la risposta dei pazienti alle terapie immunologiche, in particolare nel melanoma avanzato. Il team di ricerca ha identificato, attraverso l’analisi di campioni biologici di 23 pazienti con melanoma inoperabile, che la composizione del microbiota intestinale può influenzare direttamente l’efficacia dei trattamenti, come quelli che mirano a bloccare la proteina PD-1, riattivando la risposta immunitaria antitumorale. 

L’analisi metagenomica del microbiota intestinale dei pazienti ha rivelato che quelli che rispondono positivamente all’immunoterapia presentano una particolare arricchimento di geni batterici. Questi geni sono responsabili della sintesi di peptidi che somigliano agli antigeni tumorali espressi dalle cellule di melanoma. La somiglianza tra questi peptidi batterici e quelli tumorali permette ai linfociti, diretti contro i peptidi batterici, di riconoscere anche gli analoghi tumorali, rafforzando così l’immunità antitumorale. Questo meccanismo di mimetismo molecolare è alla base di una risposta immunitaria potenziata contro il tumore.

Illustrazione di alcune cellule tumorali (Depositphotos)
Illustrazione di alcune cellule tumorali (Depositphotos FOTO) – www.sciencecue.it

Le implicazioni mediche

La scoperta di questo legame tra microbiota intestinale e risposta all’immunoterapia ha importanti implicazioni nella medicina personalizzata. In breve, i ricercatori hanno dimostrato che è possibile identificare, tramite un semplice test ematico, i pazienti che probabilmente risponderanno positivamente all’immunoterapia. Questo test si basa sulla ricerca di linfociti che riconoscono peptidi batterici analoghi a quelli espressi nel melanoma. 

Inoltre, questa scoperta offre nuove possibilità per focalizzare la ricerca sui pazienti che, fin dall’inizio, sono resistenti ai trattamenti immunologici. Identificare i pazienti non responsivi potrebbe ridurre i costi sanitari e migliorare l’efficacia dei trattamenti, concentrando gli sforzi terapeutici su coloro che potrebbero realmente beneficiarne. La comprensione più approfondita del microbiota intestinale, infatti, potrebbe aprire la strada allo sviluppo di vaccini terapeutici e nuovi approcci per il trattamento del melanoma e di altri tipi di tumore, segnando un passo avanti significativo nell’oncologia moderna.