Farina, occhio vigile quando vai al supermercato | Evita queste: ne va della tua salute
La farina è alla base di quasi ogni piatto italiano, eppure bisogna prestare attenzione a quale si compra. Alcune vanno evitate.
La farina è un prodotto alimentare ottenuto dalla macinazione di cereali, legumi o altri semi amidacei. La più comune è la farina di frumento, composta prevalentemente da carboidrati complessi (amido) e proteine, tra cui il glutine, responsabile delle proprietà elastiche negli impasti.
Il valore nutrizionale della farina dipende dalla materia prima e dal processo di lavorazione. Le farine integrali, che mantengono la crusca e il germe del seme, sono più ricche di fibre, vitamine e minerali rispetto alle raffinate, ma hanno una conservazione più breve a causa della maggiore presenza di grassi naturali.
Dal punto di vista tecnologico, la scelta della farina è cruciale in base all’applicazione culinaria. Ad esempio, farine con elevato contenuto proteico, come la “manitoba”, sono ideali per lievitati complessi, mentre farine a basso contenuto proteico, come quelle per dolci, favoriscono impasti più friabili.
Negli ultimi anni, l’interesse verso farine meno lavorate e ottenute da cereali antichi è aumentato, in risposta alla crescente domanda di prodotti naturali e nutrienti.
Le farine da evitare
La farina è un ingrediente fondamentale della cucina, utilizzato per preparare una vasta gamma di ricette dolci e salate. Tuttavia, la scelta della farina non è solo una questione di gusto o funzionalità, ma anche di qualità e sicurezza. Uno studio recente condotto dalla rivista Il Salvagente ha rivelato che molte farine contengono tracce di glifosato, un erbicida classificato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come “probabilmente cancerogeno”.
Su 14 campioni di farine di tipo 0 e 00 analizzati, ben 11 hanno mostrato livelli rilevabili di questa sostanza chimica. Pur rientrando nei limiti di legge (10 mg/kg), le tracce di glifosato rilevate superano la soglia minima di 0,01 mg/kg, influendo negativamente sulla valutazione di alcuni prodotti. Tra le farine peggiori identificate nello studio, spiccano Caputo Nuvola Farina 0, Eurospin Tre Mulini Farina 00, Esselunga Farina 00 e Pam Farina 0, con concentrazioni comprese tra 0,019 e 0,024 mg/kg.
Le risposte delle aziende
Le aziende coinvolte hanno ribadito che i loro prodotti rispettano i limiti di legge e risultano sicuri per il consumo. Nonostante ciò, il superamento della soglia minima di rilevazione evidenzia un aspetto che potrebbe preoccupare i consumatori più attenti. Le aziende hanno dichiarato il loro impegno nel mantenere rigorosi standard di controllo per garantire la qualità e la sicurezza delle loro farine, sottolineando la conformità normativa.
Questo tipo di indagini rappresenta un’importante fonte di informazione per i consumatori, aiutandoli a orientarsi meglio nella scelta dei prodotti da acquistare. Sapere quali marchi presentano livelli più alti di glifosato o altre sostanze potenzialmente dannose consente di fare scelte più consapevoli e mirate, promuovendo al tempo stesso una maggiore attenzione da parte dei produttori verso la qualità dei loro prodotti.