Plastiche nel mondo, risolto il problema | Questo animale la divora all’istante: verranno immessi in tutto il Pianeta
La plastica è ostica da smaltire, in particolare alcune tipologie: ma un particolare animale sembra offrire una soluzione pazzesca.
La plastica, si sa, è dappertutto. Non importa dove guardiamo, qualcosa è fatto di plastica, e spesso finisce dove non dovrebbe. Pensiamo alle bottiglie vuote che galleggiano in mare, agli imballaggi che si accumulano in discarica o anche solo a quella sensazione di impotenza davanti a un sacchetto che non si decompone.
Quando si parla di soluzioni, le cose si complicano. Certo, ci sono i cassonetti per la raccolta differenziata, le campagne di sensibilizzazione, le nuove leggi per ridurre l’uso della plastica monouso… Ma alla fine, la strada sembra sempre in salita. Riciclare costa, richiede energia, e non tutte le plastiche sono uguali.
Prendiamo il polistirolo, per esempio: non è solo complicato, è praticamente un incubo da smaltire. Così leggero, così resistente, ma così difficile da trasformare. Ma la natura a volte ci sorprende, con le sue trovate bizzarre. In tanti hanno iniziato a guardare con interesse a come certi organismi riescono a “mangiare” la plastica.
Non si tratta di magia, ma di chimica e biologia all’opera, come in un esperimento di laboratorio. Però la domanda resta: è solo una curiosità scientifica o qualcosa di più? Mettiamola così: il sogno di vedere la plastica trasformarsi in un ricordo lontano è ancora lontano, ma non impossibile. E questo animale lo dimostra.
Dall’intestino alla scala globale
Questa scoperta potrebbe avere un impatto enorme, se riusciremo a sfruttarla al meglio. L’idea di utilizzare questi animali su quantità gigantesche di rifiuti non è più un sogno irraggiungibile. Potrebbero nascere impianti di trattamento dei rifiuti dove il polistirolo non è più un problema, ma solo un altro materiale da scomporre. Certo, ci sono ancora ostacoli, ma il potenziale è grande.
Ci sono stati tentativi simili, ma qui si tratta di un focus diverso. Questo progetto potrebbe essere non solo efficace ma anche adattabile a sfide particolari. In un periodo in cui il mondo cerca disperatamente soluzioni ecologiche, magari è davvero questo tipo di approcci che ci permetteranno di riprendere fiato.
Quando la natura dà una mano
Ultimamente, una scoperta ha fatto alzare le antenne a chi lavora nel settore dell’ambiente. Le protagoniste? Piccole larve di un verme della farina, provenienti dal Kenya, che hanno dimostrato di poter digerire e “distruggere” il polistirolo. Sì, hai capito bene: riescono a mangiarselo come se fosse pane. Tutto grazie ai batteri che vivono nel loro intestino, come i Proteobacteria e i Firmicutes. Questi batteri scompongono il materiale, trasformandolo in qualcosa di molto meno dannoso.
Ciò che rende questa scoperta ancora più interessante è che le larve, se nutrite anche con altri cibi – tipo la crusca – lavorano ancora meglio. Non che il polistirolo sia un pasto prelibato per loro, ma con un po’ di “varietà” nella dieta riescono ad essere molto più efficienti. La speranza è di prendere questi batteri “miracolosi” e usarli su larga scala, per bonificare discariche o trattare i rifiuti in maniera meno impattante.