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Farmaci, la scoperta ha dell’incredibile | Se prendi questi per il tuo cuore, eviti altre malattie: si riduce il rischio di contrarle

Alcune compresse medicinali (Pixabay)

Alcune compresse medicinali (Pixabay FOTO) - www.sciencecue.it

Se alcuni farmaci sono specifici per certe malattie, altri possono essere polifunzionali. Questa del cuore può servire anche per altre malanni.

I farmaci polifunzionali sono quelli che, pur essendo originariamente sviluppati per trattare una malattia specifica, possono essere utilizzati anche per altre condizioni mediche.

Questi farmaci offrono un’ampia gamma di benefici terapeutici grazie alla loro capacità di influire su più meccanismi biologici contemporaneamente.

Questo li rende particolarmente utili in trattamenti complessi o quando si desidera un approccio terapeutico versatile.

Un esempio di farmaci polifunzionali sono alcuni farmaci antinfiammatori, che non solo trattano le infiammazioni, ma possono anche avere effetti analgesici,

Non cura solo il tuo cuore

La connessione tra la salute del cuore e quella del cervello è un tema che ha suscitato crescente interesse nella ricerca scientifica. Studi precedenti hanno suggerito che mantenere in buona salute il sistema cardiovascolare non solo favorisca il benessere cardiaco, ma potrebbe anche avere effetti positivi sul cervello, rallentando il processo di declino cognitivo. Il legame tra queste due aree del corpo umano si basa su meccanismi fisiologici che, sebbene ancora poco compresi, fanno ipotizzare che i disturbi cardiovascolari possano accelerare la comparsa di malattie neurodegenerative, come la demenza.

Lo studio, condotto dal Karolinska Institutet in Svezia, ha coinvolto un vasto campione di 968.715 persone, di cui 88.000 avevano sviluppato demenza dopo i 70 anni. I risultati hanno rivelato che l’assunzione prolungata di farmaci comuni per la salute cardiovascolare, come quelli per il controllo della pressione sanguigna, il colesterolo alto, e l’insufficienza cardiaca, potrebbe ridurre il rischio di demenza fino al 25%. Questi farmaci, quando assunti per periodi superiori a cinque anni, sembrano esercitare un effetto protettivo sul cervello, migliorando non solo la salute del cuore ma anche quella cognitiva. 

Compresse di vario tipo (Pixabay)
Compresse di vario tipo (Pixabay FOTO) – www.sciencecue.it

Variabilità degli effetti farmacologici

Mentre i farmaci cardiovascolari sembrano avere un effetto positivo sulla protezione del cervello, non tutti i farmaci svolgono lo stesso ruolo. I risultati dello studio hanno evidenziato che, mentre alcuni farmaci per il controllo della pressione sanguigna e del colesterolo possono ridurre il rischio di demenza, altre classi di medicinali, come gli antiaggreganti, non solo non sono utili, ma potrebbero addirittura aumentare tale rischio. I farmaci antiaggreganti, usati per prevenire la formazione di trombi, sono stati associati a un aumento del rischio di demenza del 13%-25%.

Questo potrebbe essere attribuito agli effetti anticoagulanti di questi farmaci, che potrebbero causare micro sanguinamenti nel cervello, con conseguente danno neurologico. Un altro elemento fondamentale emerso dalla ricerca è la durata del trattamento. Gli effetti benefici dei farmaci cardiovascolari sul rischio di demenza sono stati osservati solo in coloro che li hanno assunti per un periodo prolungato, superiore ai cinque anni. Al contrario, l’uso a breve termine dei farmaci, spesso intrapreso quando il danno cognitivo era già avviato, ha mostrato risultati opposti, aumentando il rischio di demenza.