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L’allarme degli scienziati è preoccupante | Nessuno mai ha visto una cosa del genere: “Ci stiamo avvicinando all’inferno”

Porta dell'inferno

Porta dell'inferno (Pixabay FOTO) - www.sciencecue.it

Una porta verso l’inferno è l’allarme preoccupante degli scienziati, cosa hanno visto gli esperti del settore.

I crateri terrestri sono strutture geologiche costituite da aperture della crosta terrestre che si formano dopo l’impatto con asteroidi o meteoriti.

Essi sono più comuni in pianeti privi di atmosfera o ad esempio sulla Luna, ma possono essere trovati molti esempi anche sulla Terra, dove ce ne sono vari per forma e dimensioni.

Si possono distinguere infatti crateri semplici, generalmente circolari e di piccole dimensioni, e crateri complessi che presentano invece una struttura più articolata e hanno dimensioni maggiori.

Molti crateri però sono di difficile identificazione a causa dell’attività tettonica che porta a eventi di erosione e/0 sepoltura. Anche la vegetazione porta spesso a mascherarli rendondoli di difficile individuazione. I crateri più famosi si trovano in Russia, in Africa, in Arizona e in messico.

L’allarme lanciato

Ci sono eventi climatici come scioglimenti dei ghiacciai in Antartide che hanno portato gli scienziati a vedere qualcosa di interessante, ma anche di pauroso. La comunità scientifica si sta preoccupando di monitorare la situazione in modo costante e vigile e sta cercando di adottare dei rimedi.

Il riscaldamento climatico infatti influenza notevolmente la temperatura e le precipitazioni nell’Artico causando movimenti di massa che portano a eventi geomorfologici non indifferenti. Questo è dovuto allo scioglimento del cosiddetto “Permafrost” che comporta la mobilitazione di materia allo stato congelato per  tempi molto lunghi.

Montagna innevata
Permafrost (Pixabay FOTO) – www.sciencecue.it

Cosa sta accadendo

Gli scienziati hanno riportato su Geomorphology che il cratere Batagaika, noto come “Porta dell’inferno”, sta crescendo sempre di più, circa 1 milione di metri cubi ogni anno, e in tempi molto brevi. Questo cratere si trova nella repubblica di Shaka, nella Russia orientale, ed è originato dallo sciogliemto dallo sciogliemento del Permafrost citato poc’anzi, ovvero il terreno permanentemente ghiacciato che si trova in Siberia.Per la prima volta i ricercatori sono riusciti a quantificare il volume ed il grado di accrescimento della voragine.

Questo è stato fatto mediante l’utilizzo di immagini satellitari, misurazioni sul campo e dati test in laboratorio. Questi dati hanno portato alla misurazione del volume di fusione. Nel 2014 il cratere era largo 790 metri ed in 10 anni è cresciuto di 200 metri in 10 anni. Questo evidenzia ancora una volta quali siano i problemi legati al riscaldamento climatico che sta portando il permafrost a perdere la sua integrità strutturale e morfologica. Il terreno congelato diventa via via instabile e tende a sprofondare creando depressioni e crateri, provocando crescite sempre più allarmanti.