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Willow, il nuovo chip quantistico di Google, ha risolto in meno di 5 minuti un problema che avrebbe richiesto 10 settilioni di anni

Willow, un chip rivoluzionario di Google, riduce errori e risolve problemi inaccessibili ai computer tradizionali.

Willow è un nuovo chip quantistico che nasce grazie al progetto di Google Quantum AI. Il suo sviluppo ha segnato un progresso importante nella scienza del calcolo.

Il chip è in grado di eseguire in soli cinque minuti un calcolo che ne richiederebbe 10 settilioni di anni (10 con 24 zeri) ad un computer tradizionale.

In futuro, il dispositivo potrebbe trovare la propria utilità pratica anche in vari settori commerciali. L’innovazione che ha portato Willow è senza dubbio un passo importante per la tecnologia.

In particolare, questo chip riesce a ridurre gli errori man mano che aumenta il numero di qubit (unità di calcolo quantistica). Solitamente, aggiungere più qubit ad un sistema aumenta gli errori, ma con Willow questo non accade.

Il problema degli errori e l’arrivo di Willow

Nel calcolo quantistico, uno degli ostacoli principali è proprio il tasso di errore che deriva dai qubit, ossia le unità che elaborano e immagazzinano le informazioni. I qubit sono estremamente sensibili e si fanno influenzare dall’ambiente circostante, come campi magnetici, calore o vibrazioni. Di conseguenza, ciò compromette la capacità di portare a termine calcoli precisi e corretti. In genere, l’aumento del numero di qubit porta ad un incremento esponenziale degli errori. Questo rende, dunque, i sistemi inefficaci. In tal senso, Willow è il primo chip che è in grado di superare tale problema.

Esso nasce dal progetto di Google Quantum AI ed è capace di effettuare in soli cinque minuti un calcolo che ne richiederebbe ben 10 settilioni di anni ad un computer tradizionale. Oltre a ciò, il chip ha dimostrato di operare “sotto la soglia” di correzione degli errori. Con questa tecnologia, non solo ogni aggiunta di qubit non aumenterà più gli errori, ma li ridurrà. Di conseguenza, migliorerà le prestazioni del sistema. Tale risultato è certamente un passo avanti rispetto alla teoria del 1995 del matematico Peter Shor. Per l’appunto, egli propose per primo la possibilità di correggere gli errori nei sistemi quantistici.

Julian Kelly (Screenshot YouTube, Google Quantum AI FOTO) – www.sciencecue.it

L’innovazione per il calcolo quantistico

Julian Kelly – nonché direttore di Quantum Hardware presso Google Quantum AI – ha espresso il proprio punto di vista a riguardo. Nello specifico, secondo lui Willow rappresenta “il prototipo più convincente di un qubit logico scalabile mai realizzato”. Infatti, il chip è in grado di dimostrare la fattibilità di costruire computer quantistici di grandi dimensioni. Oltre a ciò, tali progressi potrebbero permettere di eseguire algoritmi complessi che i computer tradizionali non sono in grado di gestire.

In futuro, questi algoritmi potrebbero tornare utili in ambiti pratici e commerciali. Alcuni esempi possono essere la simulazione di molecole per creare nuovi farmaci, ottimizzare processi industriali o risolvere problemi complessi in economia e finanza. In sostanza, grazie ai computer quantistici si aprirebbero nuove possibilità in settori che oggi sono limitati dai computer classici​. Dunque, questo progresso in ambito tecnologico potrebbe accelerare l’adozione di tecnologie avanzate in vari settori. Chiaramente, tutto ciò si rifletterebbe anche sull’economia globale e sull’efficienza dei risultati stessi.

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Martina Serpe