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Cancro, tutti si concentrano sulla qualità dell’aria, ma c’é qualcosa di più pericoloso | Rischio alto: la teniamo sempre addosso

La parola cancro sul giornale (Pixabay)

La parola cancro sul giornale (Pixabay FOTO) - www.sciencecue.it

La qualità dell’aria ha sempre influenzato la comparsa del cancro, ma anche un altro fattore potrebbe essere pericoloso (se non di più).

I fattori ambientali che possono provocare il cancro sono agenti fisici, chimici e biologici che interferiscono con il normale funzionamento delle cellule, favorendo mutazioni genetiche. L’esposizione prolungata a queste sostanze può alterare i meccanismi di riparazione del DNA e portare alla crescita incontrollata delle cellule.

Tra i principali agenti chimici vi sono sostanze come il benzene, il fumo di tabacco, pesticidi e metalli pesanti. Questi composti possono legarsi al DNA, causando danni che, se non riparati, portano alla formazione di cellule tumorali.

I fattori fisici, invece, includono le radiazioni ionizzanti (raggi X, radon) e le radiazioni ultraviolette (UV). L’esposizione eccessiva ai raggi UV, ad esempio, danneggia il DNA delle cellule della pelle e può portare al melanoma. 

Anche agenti biologici come virus (HPV, epatite B e C), batteri (Helicobacter pylori) e parassiti possono causare infiammazioni croniche e alterare i processi cellulari, aumentando il rischio di tumori.

Un nemico per la nostra salute

La formaldeide è considerata il più pericoloso tra gli inquinanti atmosferici tossici. Diversi studi hanno dimostrato che questa sostanza chimica provoca un rischio di cancro maggiore rispetto ad altri composti presenti nell’aria. È una minaccia costante perché è emessa da molteplici fonti come automobili, aerei, camion, e impianti industriali. Si forma nell’atmosfera attraverso reazioni chimiche in presenza di luce solare, fenomeno noto come “formazione secondaria”. 

La formaldeide è anche una minaccia per la salute all’interno delle case, dove le persone si sentono generalmente al sicuro. Materiali di uso quotidiano come vernici, superfici trattate, cosmetici, detergenti e persino indumenti possono rilasciare formaldeide. Questi prodotti continuano a emettere la sostanza nel tempo, esponendo gli abitanti a rischi prolungati. È un pericolo silenzioso, invisibile e onnipresente, che aumenta il rischio di sviluppare tumori, come evidenziato dall’indagine di ProPublica sui livelli di inquinamento negli Stati Uniti.

Una persona malata in ospedale (Pixabay)
Una persona malata in ospedale (Pixabay FOTO) – www.sciencecue.it

I dati solo allarmanti

Secondo l’indagine di ProPublica, 320 milioni di americani vivono in aree dove il rischio di cancro da formaldeide è 10 volte superiore ai limiti stabiliti dall’Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA). In alcune zone industriali, come l’area di Los Angeles/San Bernardino, il rischio può essere fino a 80 volte maggiore. Questa situazione è dovuta non solo alle emissioni dirette da veicoli e industrie, ma anche alla capacità della formaldeide di formarsi spontaneamente da altri inquinanti atmosferici.

In risposta a questo problema, l’Unione Europea ha introdotto limiti più stringenti per le emissioni di formaldeide negli ambienti chiusi. Dal 2022, per i prodotti come mobili in legno, il limite è di 0,062 mg/m³, mentre per altri articoli come tessili e plastica, il limite è di 0,08 mg/m³. L’OMS, invece, raccomanda un limite massimo di 100 microgrammi per metro cubo (0,1 ppm) per gli ambienti residenziali. Tali regolamentazioni sono cruciali per contenere un rischio ampiamente diffuso ma spesso sottovalutato.