Cancro, tutti si concentrano sulla qualità dell’aria, ma c’é qualcosa di più pericoloso | Rischio alto: la teniamo sempre addosso
La qualità dell’aria ha sempre influenzato la comparsa del cancro, ma anche un altro fattore potrebbe essere pericoloso (se non di più).
I fattori ambientali che possono provocare il cancro sono agenti fisici, chimici e biologici che interferiscono con il normale funzionamento delle cellule, favorendo mutazioni genetiche. L’esposizione prolungata a queste sostanze può alterare i meccanismi di riparazione del DNA e portare alla crescita incontrollata delle cellule.
Tra i principali agenti chimici vi sono sostanze come il benzene, il fumo di tabacco, pesticidi e metalli pesanti. Questi composti possono legarsi al DNA, causando danni che, se non riparati, portano alla formazione di cellule tumorali.
I fattori fisici, invece, includono le radiazioni ionizzanti (raggi X, radon) e le radiazioni ultraviolette (UV). L’esposizione eccessiva ai raggi UV, ad esempio, danneggia il DNA delle cellule della pelle e può portare al melanoma.
Anche agenti biologici come virus (HPV, epatite B e C), batteri (Helicobacter pylori) e parassiti possono causare infiammazioni croniche e alterare i processi cellulari, aumentando il rischio di tumori.
Un nemico per la nostra salute
La formaldeide è considerata il più pericoloso tra gli inquinanti atmosferici tossici. Diversi studi hanno dimostrato che questa sostanza chimica provoca un rischio di cancro maggiore rispetto ad altri composti presenti nell’aria. È una minaccia costante perché è emessa da molteplici fonti come automobili, aerei, camion, e impianti industriali. Si forma nell’atmosfera attraverso reazioni chimiche in presenza di luce solare, fenomeno noto come “formazione secondaria”.
La formaldeide è anche una minaccia per la salute all’interno delle case, dove le persone si sentono generalmente al sicuro. Materiali di uso quotidiano come vernici, superfici trattate, cosmetici, detergenti e persino indumenti possono rilasciare formaldeide. Questi prodotti continuano a emettere la sostanza nel tempo, esponendo gli abitanti a rischi prolungati. È un pericolo silenzioso, invisibile e onnipresente, che aumenta il rischio di sviluppare tumori, come evidenziato dall’indagine di ProPublica sui livelli di inquinamento negli Stati Uniti.
I dati solo allarmanti
Secondo l’indagine di ProPublica, 320 milioni di americani vivono in aree dove il rischio di cancro da formaldeide è 10 volte superiore ai limiti stabiliti dall’Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA). In alcune zone industriali, come l’area di Los Angeles/San Bernardino, il rischio può essere fino a 80 volte maggiore. Questa situazione è dovuta non solo alle emissioni dirette da veicoli e industrie, ma anche alla capacità della formaldeide di formarsi spontaneamente da altri inquinanti atmosferici.
In risposta a questo problema, l’Unione Europea ha introdotto limiti più stringenti per le emissioni di formaldeide negli ambienti chiusi. Dal 2022, per i prodotti come mobili in legno, il limite è di 0,062 mg/m³, mentre per altri articoli come tessili e plastica, il limite è di 0,08 mg/m³. L’OMS, invece, raccomanda un limite massimo di 100 microgrammi per metro cubo (0,1 ppm) per gli ambienti residenziali. Tali regolamentazioni sono cruciali per contenere un rischio ampiamente diffuso ma spesso sottovalutato.