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Virus, da potenziale sterminatore a cura per il cancro | Lo studio tutto italiano da una speranza a tutti: ecco cosa è stato scoperto

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Da virus a potenziale cura contro il cancro - sciencecue.it (depositphoto)

Questo virus è passato da potenziale sterminatore a cura contro il cancro. Arriva lo studio tutto italiano che dà una speranza a tutti.

L’idea di utilizzare i virus per combattere il cancro potrebbe sembrare un controsenso, ma la scienza è pronta a ribaltare questa percezione. Un team di ricerca dell’Università di Bologna ha dimostrato che i batteriofagi, virus che attaccano esclusivamente i batteri, possono essere trasformati in strumenti terapeutici altamente efficaci. Modificati geneticamente, questi virus possono diventare nanobioparticelle capaci di eliminare in modo mirato cellule e tessuti tumorali, preservando quelli sani.

Lo studio è stato condotto nell’ambito del progetto NanoPhage, finanziato dalla Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Small. Secondo Matteo Calvaresi, docente presso il Dipartimento di Chimica “Giacomo Ciamician” e coordinatore dello studio, i virus modificati potrebbero superare i limiti delle attuali nanoparticelle utilizzate in medicina. Questo approccio offre una promettente soluzione per le applicazioni oncologiche, grazie alla precisione e all’omogeneità delle particelle ottenute.

Le nanoparticelle derivate dai virus presentano un significativo vantaggio rispetto a quelle sintetiche: la loro struttura e dimensione sono determinate geneticamente, garantendo uniformità assoluta. Gli attuali metodi di fabbricazione di nanoparticelle non possono raggiungere lo stesso livello di omogeneità, un problema che limita il loro utilizzo in ambito clinico.

Il batteriofago M13, virus innocuo per gli esseri umani, è stato scelto come modello per la ricerca. Modificando il suo capside, ossia l’involucro esterno, con molecole foto-attive, il team ha creato nanobioparticelle capaci di generare specie tossiche a contatto con la luce. Questa innovativa tecnica consente di eliminare selettivamente le cellule tumorali, senza danneggiare i tessuti sani circostanti.

Da virus a cura contro il cancro: le potenzialità della nanomedicina

La nanomedicina rappresenta una delle frontiere più promettenti della scienza. Grazie all’impiego di strutture nanometriche, è possibile aumentare l’efficacia terapeutica riducendo al minimo gli effetti collaterali. Le nanobioparticelle sviluppate dal team di Bologna riescono persino a penetrare nelle complesse architetture tridimensionali dei tumori, superando ostacoli che limitano le terapie convenzionali.

Nonostante i risultati ottenuti siano estremamente incoraggianti, saranno necessari ulteriori studi per valutare l’efficacia di queste particelle nei pazienti. La transizione dalla ricerca di laboratorio alle applicazioni cliniche è un processo lungo e complesso, ma i primi risultati indicano che questa strategia potrebbe rappresentare una svolta nella lotta contro il cancro.

Cura contro il cancro: la ricerca continua a fare passi in avanti

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L’incredibile studio italiano – sciencecue.it (depositphoto)

Il progetto è stato coordinato dal professor Calvaresi in collaborazione con i gruppi di ricerca del professor Alberto Danielli dell’Università di Bologna, della dottoressa Francesca di Maria (ISOF-CNR di Bologna) e della dottoressa Claudia Tortiglione (ISASI-CNR di Pozzuoli). Il supporto della Fondazione AIRC ha giocato un ruolo cruciale nel portare avanti questa innovativa ricerca.

Gli autori dello studio sono convinti che questa metodologia, basata sull’uso di virus geneticamente modificati, possa aprire nuove strade non solo nella cura del cancro, ma anche in altri ambiti diagnostici e terapeutici. La ricerca continua con l’obiettivo di trasferire queste scoperte dal laboratorio alla pratica clinica, con la speranza di migliorare significativamente le prospettive per i pazienti oncologici.