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Europa ancora troppo indietro sull’eolico | Gli impianti non riescono a soddisfare neanche la metà della domanda: bisogna svegliarsi

Illustrazione di un parco eolico (Depositphotos)

Illustrazione di un parco eolico (Depositphotos FOTO) - www.sciencecue.it

L’eolico è fondamentale, eppure ancora ci sono degli intoppi. Non riescono ancora a soddisfare il fabbisogno della popolazione.

L’energia eolica è una delle fonti rinnovabili più promettenti, ma il suo sviluppo è ancora limitato in molte aree del mondo. Nonostante il calo dei costi e i benefici ambientali, ci sono diversi fattori che ne rallentano la diffusione su larga scala.

La costruzione di parchi eolici richiede spazi ampi e ventosi, spesso lontani dai centri abitati, il che comporta costi elevati per le infrastrutture. Inoltre, alcune comunità si oppongono per motivi estetici o per l’impatto su fauna e paesaggi naturali, come i danni agli uccelli migratori.

Gli alti costi iniziali per l’installazione delle turbine e la burocrazia complessa in molti paesi rallentano l’adozione dell’eolico. Permessi lunghi e opposizioni locali possono ritardare progetti per anni, scoraggiando gli investitori.

Nonostante queste difficoltà, l’energia eolica sta crescendo grazie ai progressi tecnologici e alla maggiore consapevolezza ambientale. Non possiamo farne a meno!

Crescita lenta e ostacoli imprevisti

L’energia eolica in Europa continua a crescere, ma non abbastanza velocemente. Nel 2024 ha soddisfatto il 20% della domanda elettrica, un dato appena superiore al 19% del 2023. Questo rallentamento è evidente anche nella potenza installata: 15,3 gigawatt di nuovi impianti rispetto ai 17 gigawatt dell’anno precedente. Non è un disastro, ma con questi ritmi sarà difficile raggiungere il 34% di quota eolica previsto per il 2030, figuriamoci il 50% entro il 2050.

A complicare le cose ci sono i ritardi nelle autorizzazioni e nelle infrastrutture di rete. In particolare, gli impianti offshore, fondamentali per il futuro dell’eolico, hanno sofferto più di quelli onshore. In Italia, ad esempio, progetti di eolico galleggiante, che potrebbero coprire fino al 17% del fabbisogno nazionale, sono bloccati da decisioni politiche e resistenze regionali. Insomma, l’eolico ha un potenziale enorme, ma sembra bloccato in una rete di burocrazia e scelte a rilento.

Porta l'eolico a casa tua
Illustrazione di un parco eolico sul palmo della mano (Depositphotos foto) – www.sciencecue.it

Soluzioni al problema

Nonostante i problemi, ci sono segnali di speranza. La Germania, ad esempio, ha dato una scossa al settore, autorizzando oltre 15 gigawatt di nuova capacità eolica onshore solo nel 2024. Un risultato ottenuto grazie a una legislazione che dà priorità all’interesse pubblico nelle autorizzazioni per le rinnovabili. Questo modello dimostra che, con le politiche giuste, è possibile accelerare.

Ma non basta installare turbine: il vero collo di bottiglia resta la connessione alla rete elettrica. Senza infrastrutture adeguate e batterie di accumulo, l’energia prodotta non può essere utilizzata in modo efficace. La Commissione Europea ha avanzato proposte per potenziare le reti e rafforzare la capacità produttiva interna di batterie, ma come ha sottolineato Mario Draghi, serve una spinta più forte.