Home » DNA, il bambino nato da tre genitori: la scoperta lascia tutti a bocca aperta

DNA, il bambino nato da tre genitori: la scoperta lascia tutti a bocca aperta

Illustrazione di un processo di fecondazione (Depositphotos)

Illustrazione di un processo di fecondazione (Depositphotos FOTO) - www.sciencecue.it

Questa notizia ha sconvolto un po’ tutti. Sembra impossibile una cosa del genere, ma è stata possibile grazie ad una serie di tecniche.

Hai mai sentito parlare di un bambino con il DNA di tre persone? Sì, sembra una trama di un film di fantascienza, simile al film “Junior”, dove il protagonista Arnold Schwarzenegger, un ginecologo ricercatore, rimane “in cinto”. Ma è realtà, non si tratta di un film, anche se si tratta di un evento diverso da quello narrato nel film.

Nel Regno Unito, infatti, è nato il primo bambino grazie a una tecnica di fecondazione assistita rivoluzionaria. La chiamano donazione mitocondriale ed è stata sviluppata per evitare che gravi malattie genetiche vengano trasmesse dalla madre al figlio.

L’idea è semplice, almeno sulla carta. Si tratta di sostituire i mitocondri “difettosi” della madre con quelli sani di una donatrice. I mitocondri sono piccole centrali energetiche presenti nelle cellule, e quando qualcosa va storto nel loro DNA, possono causare malattie devastanti

Ma come siamo arrivati fin qui? Questa tecnica è stata approvata nel Regno Unito nel 2015 e viene applicata solo in una clinica specializzata, il Newcastle Fertility Center. La procedura è complessa e non è esente da rischi, ma per alcune coppie rappresenta l’unica opportunità di avere un figlio sano.

Come funziona la donazione mitocondriale?

Allora, entriamo nel vivo della questione. La donazione mitocondriale è un mix di scienza e ingegno. In pratica, i medici prendono gli ovuli della madre e quelli di una donatrice sana, li fertilizzano con gli spermatozoi del padre, e poi fanno un po’ di “taglia e incolla” genetico. Si rimuove il nucleo dall’ovulo della donatrice e si sostituisce con quello della madre. Risultato? Un ovulo fecondato con i geni della coppia, ma con i mitocondri sani della donatrice. È come fare una sorta di “restyling cellulare”.

Il bambino che nasce ha il DNA nucleare della madre e del padre, ma anche una piccolissima porzione di DNA mitocondriale dalla donatrice. Per essere precisi, parliamo di circa 37 geni, un’inezia rispetto agli oltre 20.000 presenti nel nucleo. Esiste, però, una piccola probabilità che qualche mitocondrio difettoso della madre si “infiltri” durante il processo e causi problemi. Ma, per molte famiglie, i benefici superano di gran lunga i rischi.

Illustrazione di un mitocondrio (Depositphotos)
Illustrazione di un mitocondrio (Depositphotos FOTO) – www.sciencecue.it

Perché questa tecnica è così importante?

Le malattie mitocondriali non sono uno scherzo. Colpiscono organi che richiedono molta energia, come il cuore, il cervello e i muscoli. Alcuni bambini nascono sani perché ereditano pochi mitocondri mutati, ma altri non sono così fortunati. E quando si tratta di malattie genetiche, spesso non esistono cure definitive. Per questo la donazione mitocondriale è una rivoluzione.

Dà una chance a famiglie che altrimenti avrebbero dovuto affrontare scelte difficili, come l’adozione o l’uso di ovuli completamente donati. Non è solo una questione di salute fisica, ma anche di quella emotiva: sapere di poter avere un figlio geneticamente legato è un desiderio profondo per molti. Vale la pena ricordare che questa tecnica è ancora agli inizi. I ricercatori sono cauti, stanno monitorando ogni nascita e raccogliendo dati per capire meglio i rischi a lungo termine. Ma la strada è promettente.