TARI addio nel 2025 | Arriva la nuova tassa green: meno rifiuti produci, meno salato sarà il conto
Una nuova tassa sostituirà la TARI a partire dal 2025. Questa im posta si baserà sulla quantità di rifiuti che produci.
La TARI (Tassa sui Rifiuti) è un’imposta locale introdotta per finanziare i costi legati alla gestione e smaltimento dei rifiuti urbani. Essa rappresenta uno degli strumenti principali attraverso i quali i comuni cercano di garantire un’adeguata gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
La TARI, infatti, si applica a tutte le abitazioni e le attività commerciali presenti in un determinato territorio comunale, e il suo ammontare varia in base a diversi fattori, tra cui la superficie dell’immobile, il numero di persone che lo abitano, la tipologia di attività svolta e il livello di servizio offerto dal comune.
Ogni comune, infatti, ha una certa autonomia nel determinare le tariffe, che devono essere sufficienti a coprire i costi del servizio di gestione dei rifiuti.
L’obiettivo principale della TARI è quello di garantire che tutti i cittadini e le imprese contribuiscano in modo equo al finanziamento della raccolta e smaltimento dei rifiuti. In questo senso, la tassa assume un’importanza cruciale nella lotta contro l’inquinamento e la gestione dei rifiuti, due questioni sempre più rilevanti per il nostro benessere e per la salvaguardia dell’ambiente.
Un tema controverso
Tuttavia, la TARI è anche un tema controverso. Da un lato, essa rappresenta una risorsa fondamentale per garantire il buon funzionamento dei servizi di gestione dei rifiuti, ma dall’altro lato, può risultare un onere per le famiglie e le attività commerciali, soprattutto in contesti di difficoltà economiche.
Le critiche più frequenti riguardano la percezione di una tassa che sembra non sempre corrispondere a un miglioramento effettivo del servizio, o che appare inadeguata rispetto alla reale quantità di rifiuti prodotti. Inoltre, nonostante i progressi, esistono ancora notevoli disparità nella gestione della TARI tra i vari comuni, con alcuni che offrono un servizio eccellente e altri che faticano a garantire una raccolta regolare ed efficiente.
Una nuova tassa
Molti comuni italiani stanno sostituendo progressivamente la TARI (Tassa sui Rifiuti) con la TARIP (Tariffa Puntuale sui Rifiuti). La TARIP è un’evoluzione della TARI e si distingue per il suo approccio più equo e responsabile: premia chi riduce la produzione di rifiuti e incentiva comportamenti ecologici. A differenza della TARI, che si basa sulla superficie dell’immobile e sul numero di residenti, la TARIP si calcola in base al volume o peso dei rifiuti prodotti.
Attualmente, la TARIP è applicata in 1.117 comuni italiani, con una diffusione principalmente nel Nord, mentre nel Sud e nelle Isole è ancora limitata. Il sistema prevede una quota fissa, legata alla superficie dell’immobile, e una quota variabile, calcolata in base al numero di svuotamenti e al peso dei rifiuti.