Quanti terremoti avvengono in Italia al giorno? La cifra è incredibile
Il numero di terremoti che si susseguono in Italia, giornalmente, è un po’ preoccupante. Soprattutto, quello del 2024.
La Terra è un qualcosa di fortemente dinamico, soggetto, infatti, a continui e sottili movimenti, che ne alterano costantemente la superficie. Siffatti movimenti, spesso invisibili, hanno origine da processi geologici profondi e complessi, i quali coinvolgono la crosta terrestre, e le forze interne che la modellano. La maggior parte di questi fenomeni, passa inosservata, quantunque le loro ripercussioni, possono esser davvero significative.
Difatti, quando le forze del sottosuolo si manifestano, queste possono generare vibrazioni che si propagano attraverso le superfici. Influenzando, non solo l’ambiente naturale, ma anche costruzioni e infrastrutture. Con oscillazioni che, seppur sottili, possono alterare l’equilibrio l’equilibrio delle costruzioni umane. Rivelandone, quindi, la fragilità.
Ma oltre ai danni immediati sulle strutture, le onde sismiche possono anche provocare cambiamenti più duraturi: con la caduta di frane, o con l’eventuale modifica dei corsi d’acqua. Tant’è vero che, in alcune aree, questi effetti possono esser tanto devastanti, quanto silenziosi, riuscendo, comunque, a modificare l’aspetto (anche gradualmente) del territorio.
Naturalmente, in un mondo sempre più interconnesso, è fondamentale comprendere l’entità di questi fatti, cercando di prevederne gli effetti avversi. Così da poter progettare città è infrastrutture, più resilienti, e, magari, minimizzare l’impatto degli eventi naturali.
I fenomeni sismici dell’anno appena trascorso
Nel 2024, la Rete Sismica Nazionale, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (acronimo, “Ingv”), ha registrato 16.826 terremoti in Italia, con una media di oltre 46 al giorno. Misura pari a, circa, due all’ora. Numeri, secondo l’ingv, che sono in linea con gli anni precedenti, in cui il totale si è mantenuto stabile fra i 16.000 e i 17.000 terremoti, verificatisi nell’arco di 365 giorni. Segnando un calo, rispetto al triennio 2016-2018, caratterizzato da un’intensa sequenza sismica.
L’Ingv sottolinea l’importanza del suo servizio di sorveglianza sismica, il quale permette di trasmettere, tempestivamente, i dati degli eventi sismici, alla Protezione Civile, e al pubblico. Come spiega Lucia Margheriti, direttrice dell’Osservatorio Nazionale Terremoti, definendo siffatta attività, fondamentale per la gestione delle emergenze. Nonché, la prevenzione dei rischi.
Le regioni più colpite
Il terremoto più forte del 2024 è stato quello di magnitudo 5.0, a Pietrapaola, in Calabria. Contraddistinto da una successione sismica che ha interessato l’area ionica, fra i mesi di maggio e settembre. La maggior parte dei terremoti, del 2024, è stata di lieve entità. Con 2.082 dalla magnitudo pari, o superiore, a 2.0; 248, circa, fra 3.0 e 3.9; e solo 26, fra il 4.0 e 4.9.
Le regioni più colpite, sono state l’Emilia Romagna, con 434 terremoti di magnitudo pari, almeno, a 2.0; seguita da Calabria e Sicilia. La Sardegna, invece, si conferma la regione meno attiva, al livello sismico, con soli 14 eventi tellurici di magnitudo inferiore al secondo grado. Un unico terremoto, più forte degli altri, è, tuttavia, stato attribuito a esplosioni e attività di cava.