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ALLARME COCA-COLA, questa volta non arriva dai nutrizionisti | Richiamati svariati lotti dal mercato: la situazione è esplosiva

Illustrazione di alcune lattine (Depositphotos)

Illustrazione di alcune lattine (Depositphotos FOTO) - www.sciencecue.it

Alcuni lotti della famosa marca sono stati richiamati, ma non per motivi “classici”. Vediamo cosa dicono gli esperti.

I lotti richiamati sono prodotti che vengono ritirati dal mercato perché presentano problemi di sicurezza o qualità. Può trattarsi di cibo contaminato, farmaci difettosi o persino elettrodomestici con malfunzionamenti pericolosi. 

Di solito, il produttore o le autorità sanitarie segnalano il problema e invitano chi ha acquistato il prodotto a non usarlo e, se possibile, a restituirlo. 

I richiami alimentari sono tra i più comuni: batteri o tracce di allergeni non dichiarati o sostanze estranee possono rendere pericolosi anche prodotti di uso quotidiano. 

Se scopri che hai un prodotto richiamato in casa, non ignorare l’avviso. Meglio buttarlo o riportarlo indietro piuttosto che rischiare problemi di salute.

Un maxi richiamo

Brutte notizie per gli amanti delle bibite gasate: Coca-Cola ha annunciato un enorme richiamo di lattine e bottiglie in diversi paesi europei. Il motivo? Un’eccessiva presenza di clorato, una sostanza che, se assunta in grandi quantità, può essere dannosa. Il richiamo riguarda diversi marchi del colosso americano, tra cui Coca-Cola, Fanta, Sprite, Fuze Tea, Minute Maid e altri. Se hai comprato una di queste bevande tra novembre e gennaio, vale la pena controllare il codice di produzione prima di stapparla.

Il problema ha coinvolto diversi paesi, tra cui Belgio, Francia, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi e Lussemburgo. Coca-Cola ha dichiarato che una parte dei prodotti è già stata tolta dagli scaffali, ma invita chi ha acquistato una lattina o una bottiglia con codice dal 328 Ge al 338 Ge a non consumarla e a riportarla al punto vendita per ottenere un rimborso. Insomma, meglio non rischiare per una bibita!

Illustrazione di alcune bottiglia di Coca-cola (Depositphotos)
Illustrazione di alcune bottiglia di Coca-cola (Depositphotos FOTO) – www.sciencecue.it

Com’è successo?

Ma come si è arrivati a scoprire la contaminazione? A quanto pare, tutto è iniziato negli impianti di produzione di Gand, in Belgio, dove i test di routine hanno rivelato livelli troppo alti di clorato nell’acqua utilizzata per produrre le bibite. Da lì è partita la verifica sui lotti distribuiti in Europa, e il richiamo è stato inevitabile. Coca-Cola ha assicurato di essere in contatto con le autorità sanitarie per gestire la situazione.

E il clorato? È un residuo dei disinfettanti a base di cloro usati per trattare l’acqua, quindi non dovrebbe trovarsi in quantità elevate nei prodotti alimentari. L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha spiegato che un’esposizione prolungata può essere rischiosa, soprattutto per i bambini con carenze di iodio. Perciò, meglio evitare di bere queste bibite e, se hai dubbi, controllare il codice di produzione sulla confezione. A volte, un piccolo controllo può fare la differenza!