L’aria è irrespirabile: quadro preoccupante dopo le analisi | Allarme degli esperti per queste città
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Illustrazione di una persona che sta soffocando (depositphotos FOTO) - www.sciencecue.it
L’aria non è più respirabile, e molti dati incominciano ad essere davvero preoccupanti. La situazione è critica!
L’aria irrespirabile è un problema serio, soprattutto nelle grandi città. Smog, polveri sottili e gas inquinanti rendono difficile perfino fare una passeggiata senza sentire un fastidio alla gola o agli occhi. E nei periodi peggiori, sembra quasi di respirare cemento.
La causa principale? Traffico, industrie e riscaldamenti che sparano nell’aria sostanze nocive. Il particolato fine (PM2.5 e PM10) è il peggiore: invisibile, ma capace di infilarsi nei polmoni e persino nel sangue, aumentando il rischio di malattie respiratorie e cardiovascolari.
Nei giorni di allerta smog, le città provano a limitare il traffico o a spingere sull’uso dei mezzi pubblici, ma spesso non basta. Le mascherine filtranti possono aiutare, così come le piante da interno che assorbono alcuni inquinanti domestici.
L’unica vera soluzione sarebbe ridurre le emissioni alla radice: più auto elettriche, più verde, meno combustibili fossili. Ma finché l’aria resta così pesante, respirare a pieni polmoni è un lusso che non tutti possono permettersi.
Quando l’aria diventa un muro invisibile
Ci sono giorni in cui camminare per strada sembra un’impresa. Ti bruciano gli occhi, hai la gola che gratta e a ogni respiro ti sembra di tirare giù qualcosa di più pesante dell’aria. È lo smog, e nelle città più inquinate d’Italia è praticamente il coinquilino scomodo con cui siamo costretti a convivere.
Il problema è che non si vede, o meglio, non sempre. A volte è una cappa grigia che copre il cielo, altre volte è solo un numero nei bollettini sulla qualità dell’aria. Ma i suoi effetti si sentono eccome, e non solo sul fiato corto quando corri per prendere l’autobus.
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Le città più inquinate
Secondo il report Mal’Aria di città 2025 di Legambiente, il 97% delle città italiane monitorate supera i limiti raccomandati dall’OMS per il PM10, ovvero quelle maledette polveri sottili che si infilano nei polmoni e non se ne vanno più. E il 95% non rispetta i limiti per il biossido di azoto (NO2), un gas irritante che arriva soprattutto dai tubi di scarico.
Le città messe peggio per il PM10? Verona, Cremona, Padova, Catania, Milano, Vicenza, Rovigo e Palermo, tutte con livelli troppo alti. E per il NO2 la situazione è altrettanto critica, con Napoli, Palermo, Milano e Como che dovrebbero ridurre le emissioni di un buon 40-50%.