ULTIM’ORA – Parte per andare nello spazio: dopo le paralimpiadi diventa astronauta | La comunicazione è arrivata
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Illustrazione della nazionale paralimpica (Comitato italiano paralimpico FOTO) - www.sciencecue.it
Ormai è fatta, è pronto per affrontare questa nuova avventura. Dopo aver partecipato alle paralimpiadi, è pronto per andare nello spazio.
Di solito pensiamo agli sportivi come atleti sul campo, ma alcuni hanno portato le loro abilità anche in missioni scientifiche. L’allenamento fisico e la disciplina li rendono candidati ideali per sfide estreme, come esplorazioni polari o missioni spaziali.
Un esempio noto è quello di Michael López-Alegría, ex atleta e astronauta della NASA, che ha partecipato a diverse missioni scientifiche in orbita. Anche il campione olimpico Albert II di Monaco ha preso parte a spedizioni scientifiche nell’Artico per studiare i cambiamenti climatici.
Poi c’è Mike Dexter, scalatore ed esploratore, che ha collaborato con team scientifici per studiare l’impatto dell’altitudine estrema sul corpo umano. E non dimentichiamo Piers Sellers, ex sciatore professionista diventato astronauta, impegnato in ricerche sul clima dallo spazio.
Questi atleti hanno dimostrato che sport e scienza possono andare di pari passo. La loro resistenza fisica e mentale li ha resi perfetti per affrontare ambienti estremi e contribuire alla ricerca scientifica in modi unici.
Un astronauta fuori dagli schemi
Chi l’ha detto che lo spazio è solo per chi è fisicamente perfetto? John McFall ha dimostrato il contrario. Ex atleta paralimpico, medico specialista e ora astronauta certificato, ha superato un percorso lungo e pieno di incognite per arrivare a questo traguardo incredibile. E pensare che tutto è iniziato dopo un brutto incidente in moto a 19 anni, che gli ha portato via una gamba. Ma lui non si è mai arreso.
Ora, dopo essere stato selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea nel 2022, fa parte di un gruppo esclusivo di 12 astronauti, insieme agli italiani Anthea Comellini e Andrea Patassa. Ma il suo percorso è stato ancora più speciale: ha dovuto affrontare uno studio di fattibilità per capire se la sua protesi potesse rappresentare un problema nelle condizioni estreme dello spazio.

Verso la ISS
Finalmente, la risposta è arrivata: nessun problema. Un comitato medico internazionale ha dato il via libera e ora McFall è ufficialmente abilitato a volare sulla Stazione Spaziale Internazionale. “John può affrontare una missione di lunga durata sulla ISS e questo è un enorme passo avanti per rendere lo spazio più accessibile a tutti”, ha dichiarato Daniel Neuenschwander dell’ESA.
Oltre a essere un futuro astronauta, McFall è anche un campione di velocità: ha portato a casa una medaglia di bronzo nei 100 metri alle Paralimpiadi del 2008, oltre a diversi podi tra Mondiali ed Europei. Ha detto parlando della sua abilitazione tra le riserve dell’ESA, che si sente estremamente orgoglioso.