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“Ho trovato i topi nel letto”: allarme invasione in queste città | Sono dovunque ed è impossibile cacciarli via

Ratti in strada

Infestazione di ratti a New York (NYC.gov foto) - www.sciencecue.it

Le infestazioni di topi possono raggiungere quantità talmente estese da renderne impossibile la debellazione. Come bisogna intervenire?

Può capitare di ritrovarsi inaspettatamente di fronte all’intrusione di uno o più ratti direttamente dentro il giardino o all’interno delle propria mura di casa. L’intervento tempestivo ed immediato è la chiave per evitare di riscontrare disagi peggiori.

Oltre che munirsi di dissuasori o trappole, è fondamentale rimuovere dall’ambiente domestico tutte le possibili ‘esche’. Parliamo di cibo integro o rifiuti alimentari, il cui odore rappresenta una vera e propria calamita per questi animali.

Mobilitarsi in tempi rapidi è fondamentale, in quanto i ratti sono potenziali portatori di svariati batteri, che potrebbero essere trasmessi direttamente agli esseri umani che condividono il medesimo ambiente, specie se chiuso.

E ovviamente non saranno da meno anche gli eventuali disagi comportati a infissi, mobili, pavimenti in parquet e addirittura mura. Questi potrebbero rappresentare il principale campanello d’allarme correlato alla presenza di ratti proprio per via del loro stato di improvviso danneggiamento o usura.

La piaga dell’infestazione

Un team internazionale di ricercatori, basandosi sulle numerose segnalazioni e i reclami dei cittadini nel corso di una decade, in riferimento specifico a 16 grandi centri urbani del mondo, ha fatto emergere quanto il problema delle infestazioni di ratti sia ormai diffuso. Parliamo di metropoli che, se agglomerate, arrivano a contare svariate centinaia di milioni di anime. È stato sottolineato quanto il tasso d’infestazioni abbia subito aumenti nel corso del periodo preso in riferimento.

Nella lista troviamo la capitale statunitense Washington D.C., San Francisco, Toronto, New York, Amsterdam, Oakland, Buffalo, Chicago, Boston, Kansas City e Cincinnati. Tra le altre città prese in considerazione nell’ambito della ricerca è stato individuato come Tokyo, Louisville e New Orleans siano sorprendentemente state caratterizzate da una percentuale al ribasso. Invece, Dallas e St. Louis hanno mantenuto una stabilità in fatto di dati registrati.

I disagi principali rappresentati dalla presenza massiccia di ratti derivano dai potenziali danni alle infrastrutture, ai raccolti e alle riserve di cibo, oltre che ai parassiti e patogeni che sono in grado di trasmettere agli esseri umani. Ad aggravare la situazione c’è da segnalare l’estrema capacità di adattamento dei ratti. Questi si sostentano autonomamente attraverso i rifiuti alimentari, quantificabili in tonnellate, prodotti dai milioni di consumatori che abitano le metropoli.

Per quantificare in valore economico l’ammontare complessivo dei danni causati dall’infestazione, si potrebbero raggiungere stime superiori ai 27 miliardi di dollari annui, solo considerando gli States.

Topo
Topolino in natura (Freepik foto) – www.sciencecue.it

I metodi impiegati e quelli potenzialmente auspicati

Sono diversi i fattori che influiscono in merito alla proliferazione e alla riproduzione incontrollabile di questi animali. A partire dalla presenza di ambienti caldi, anche puramente per causa dei cambiamenti climatici, per finire alla scarsa presenza di aree naturali e parchi verdi. È quanto viene spiegato all’interno dello studio, che ha preso in esame il modo in cui le città contraddistinte da un’urbanizzazione più massiccia e un numero di abitanti più elevato corrispondessero alle stesse presentanti il più alto tasso di presenza di ratti.

Come si sono mobilitate le istituzioni per combattere quella che ormai può essere definita una vera e propria piaga? Principalmente mediante l’impiego massiccio di rodenticidi, che pur non sarebbe coinciso con una diminuzione della presenza di ratti, anzi. Nonostante gli oltre 500 milioni di dollari che, per esempio, gli Stati Uniti impiegano annualmente per contrastare le infestazioni, anche in corrispondenza dell’azione dei rodenticidi il numero di avvistamenti resta stabile o addirittura continua ad aumentare.

E così, invece che rappresentare un ostacolo alla riproduzione dei ratti, l’utilizzo di simili sostanze finisce per arrecare danni soltanto all’ambiente e alle specie viventi che lo abitano. Per questo gli esperti si sono messi al lavoro per inquadrare un’efficace metodo preventivo. La linea che dovrebbe essere adottata si basa innanzitutto sulla gestione consona dei rifiuti, attribuendo una maggior importanza alla raccolta differenziata.

Ma anche sull’ampliamento delle aree verdi presenti nei centri urbani, in modo da introdurre un agente capace di mitigare il calore metropolitano. Non è un caso che le città risultanti possedere una presenza ridotta di ratti coincidano con le stesse che più si sono mobilitate in ambito d’igiene urbana. La ricerca in merito è stata pubblicata su Science Advances.