La Legge nel 2025 è cambiata: non puoi presentarti in farmacia senza questo codice | Ti fanno lasciare le medicine sul banco
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Le nuove regole per l'acquisto di medicinali (Ministero della Salute foto) - www.sciencecue.it
Una novità significativa nell’ambito della prescrizione e dell’acquisto di medicinali. Il rapporto tra medico e paziente è stato completamente rivoluzionato
Per abilitare un paziente all’acquisto di medicinali in farmacia, è necessario che un medico – regolarmente iscritto all’Albo Professionale – provveda a rilasciare una ricetta di prescrizione medica a vantaggio del cittadino.
Esistono essenzialmente due tipi di differenti ricette: la ricetta bianca e la ricetta rossa. La così detta ricetta “bianca” viene compilata dal medico direttamente sul proprio ricettario personale e riguarda unicamente i medicinali i cui costi d’acquisto dovranno essere interamente sostenuti dal cittadino.
Dall’altra parte abbiamo la ricetta “rossa”, la cui compilazione avviene, invece, sul ricettario regionale. Il riempimento di questo esempio di ricetta si rende necessario quando vengono prescritti medicinali unicamente a carico del SSN, il Servizio Sanitario Nazionale.
La validità della ricetta varia in base alla differente categoria. La rossa, per esempio, ha validità di 30 giorni, mentre la bianca vale 6 mesi, quando ripetibile – ossia quando il farmaco può essere acquistato sino a 10 volte dopo la prescrizione -, e di 30 giorni quando non risulta essere ripetibile.
Le novità per il 2025
L’approvazione del decreto milleproroghe ha disposto una modifica entrata in vigore lo scorso 1° gennaio per l’intero corso del 2025, riguardante le ricette medicalmente prescritte. Tutte le ricette saranno digitalizzate, non relegando più questa caratteristica unicamente a quelle riferenti al Servizio Sanitario Nazionale – vale a dire le così dette ricette “rosse” -; la misura è estesa anche ai farmaci prescritti mediante ricette “bianche“, che i cittadini si trovano costretti a pagare di tasca propria.
Si tratta di un’introduzione che si riallaccia ad una sperimentazione risalente ormai al periodo della pandemia causa Covid-19, quando i cittadini già potevano usufruire delle prescrizioni mediche in via completamente digitale. All’interno della Legge di Bilancio, la norma di riferimento non fa alcun riferimento a sanzioni nei confronti dei cittadini in caso di mancato rispetto, ma sottolinea il ruolo di vigilanza e controllo che le Regioni dovranno assumere e mantenere in merito a tale questione.
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Alternative e criticità
Le ricette potranno continuare ad essere regolarmente stampate, emettendole, dunque, in formato cartaceo. L’enorme differenza si cela nella necessità specifica di fornirle anche in formato completamente digitale. Eppure, esiste la possibilità alternativa per il medico di famiglia di erogare anche soltanto il Numero di Ricetta Elettronico presente sulla ricetta, in modo che il paziente potrà usufruirne in farmacia direttamente mostrandone una foto. Un’ulteriore possibilità, allo stesso modo, è rappresentata dal codice a barre, anche in questo caso utilizzabile da fotografie.
Il vice presidente di Federfarma, Giovanni Petrosillo, spiega come l’obiettivo principale di questa misura sia rendere maggiormente rapida l’interazione tra il medico, il cittadino e la farmacia di riferimento, ma l’ostacolo rappresentato dalla possibilità che la via telematica possa incappare in malfunzionamenti, difficilmente porterà, a detta dello stesso, ad una digitalizzazione del rapporto al 100%. Basterebbero, infatti, banali problemi di connessione per prolungare lo svolgimento di un’operazione estremamente semplice.