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“Ingegneria naturale”: come castori, termiti e salmone plasmano il paesaggio

Illustrazione di un castoro in acqua (Pixabay FOTO) - www.sciencecue.it

Illustrazione di un castoro in acqua (Pixabay FOTO) - www.sciencecue.it

Credete che solo gli umani fossero in grado di plasmare il paesaggio circostante? Sbagliato, molti animali lo influenzano.

Immaginate un mondo in cui gli animali, grandi e piccoli, sono gli architetti silenziosi del nostro pianeta. Un mondo in cui ogni formica, ogni castoro, ogni salmone contribuisce a plasmare il paesaggio che ci circonda. Questa non è una fantasia, ma la realtà rivelata da un nuovo studio globale pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).

Condotto dalla Queen Mary University of London sotto la guida del Prof. Gemma Harvey, lo studio ha svelato l’impatto degli animali su ecosistemi terrestri e d’acqua dolce. L’analisi ha preso in considerazione una vasta gamma di specie, dai piccoli insetti ai mammiferi iconici, come castori, ippopotami e salmoni.

La ricerca ha dimostrato che centinaia di specie, generi o famiglie hanno effetti evidenti sulla modellazione della superficie terrestre. Questa scoperta dimostra l’influenza pervasiva degli animali sul nostro pianeta, non solo in termini di presenza fisica, ma anche di energia e di capacità di rimodellare i paesaggi.

La forza collettiva degli animali è stata stimata in 76.000 gigajoule di energia annuale, un’energia equivalente a quella di centinaia di migliaia di inondazioni estreme. Questi “ingegneri naturali” contribuiscono a un flusso costante di energia, rimodellando i paesaggi e creando habitat per altre specie.

L’impatto degli animali

L’impatto degli animali sul paesaggio è evidente in ogni angolo del mondo. I castori, ad esempio, con la loro capacità di costruire dighe, creano zone umide e modificano significativamente i corsi d’acqua. Le termiti, con la loro instancabile attività di costruzione, creano mounds così vasti da essere visibili dallo spazio, alterando il paesaggio e creando microclimi unici. I salmoni, durante la riproduzione, spostano sedimenti in quantità paragonabili a quelle delle inondazioni annuali, contribuendo al rimodellamento dei fiumi e alla creazione di habitat per altre specie.

Anche le formiche, con i loro innumerevoli piccoli movimenti, alterano la struttura e il drenaggio del suolo, creando un’intricata rete di gallerie e camere che influenzano la fertilità del terreno. Questa influenza, però, è minacciata dalla perdita di biodiversità. Circa il 30% delle specie identificate nello studio sono rare, endemiche o minacciate. La perdita di queste specie potrebbe compromettere processi geomorfici vitali e influire negativamente sulla biodiversità. La conservazione di queste specie è fondamentale per mantenere l’equilibrio naturale dei processi che modellano il paesaggio. Progetti di rewilding e reintroduzione, come la reintroduzione dei castori, sono essenziali per il ripristino degli ecosistemi e per mitigare problemi come erosione e inondazioni.

Illustrazione di un salmone mentre nuota in un fiume (Pixabay FOTO) - www.sciencecue.it
Illustrazione di un salmone mentre nuota in un fiume (Pixabay FOTO) – www.sciencecue.it

Sfide e prospettive future

La ricerca ha aperto nuove prospettive, ma ha anche evidenziato delle lacune conoscitive. Ci sono ancora molte aree da esplorare, specialmente nelle regioni tropicali e subtropicali, dove la biodiversità è alta ma i dati sono limitati. È necessario approfondire lo studio dei contributi degli animali meno visibili e delle specie poco documentate.

È probabile che il contributo energetico reale degli animali sia maggiore di quanto attualmente stimato. La ricerca futura dovrà concentrarsi sulla quantificazione precisa dell’impatto energetico delle diverse specie e sulla comprensione delle loro interazioni complesse con l’ambiente.