L'Antartide regala una fauna particolarmente ricca (freepik.com) - www.sciencecue.it
Un abitante inaspettato si annida tra i ghiacci dell’Antartide: si tratta di un insetto dalla forza adattativa davvero sorprendente
Quando si riflette sulla fauna dell’Antartide, è naturale che la mente si indirizzi immediatamente verso i pinguini e le foche. Tuttavia, come suggerisce il Corriere della Sera, quest’area del mondo ha una sua vita molto più composita.
L’Antartide ospita una straordinaria varietà di fauna, distinguendosi per la presenza di quattro specie di pinguini che vi si riproducono, tra cui il pinguino imperatore, il quale annovera circa 200. 000 coppie nidificanti. Per quanto concerne i mammiferi, sei specie di foche trascorrono almeno una parte dell’anno sul continente, mentre cinque specie di cetacei, incluse le orche e le balene azzurre, popolano le acque circostanti. La biodiversità del territorio si estende anche a pesci, invertebrati e artropodi, ed una flora composta da alghe, licheni e muschi.
Tuttavia, pochi sono a conoscenza del fatto che l’unico insetto nativo dell’Antartide, la mosca senza ali Belgica antarctica (nome scientifico), ha sviluppato straordinarie strategie di sopravvivenza.
Secondo quanto riportato da ScienceDaily, un’équipe di ricerca guidata dall’Università Metropolitana di Osaka ha scoperto che questo minuscolo organismo adotta due meccanismi unici per far fronte alle temperature rigide: la quiescenza e la diapausa obbligata.
In base allo studio pubblicato, gli scienziati, tra cui il professor Shin G. Goto e la dottoressa Mizuki Yoshida, hanno monitorato il ciclo di vita del midge per un periodo di sei anni. ScienceDaily riporta che la larva di questo insetto impiega due anni per completare il proprio sviluppo, adottando differenti strategie di sopravvivenza in ciascun inverno.
Nel primo anno, essa entra in uno stato di quiescenza, una condizione di dormienza immediata che consente una rapida riattivazione con il ripristino di condizioni favorevoli. Nel secondo anno, invece, viene attuato il meccanismo della diapausa obbligata, un arresto programmato dello sviluppo che assicura la sincronizzazione della schiusa e dell’accoppiamento durante il periodo estivo.
ScienceDaily sottolinea che la combinazione di questi due meccanismi rappresenta un fenomeno mai documentato in altri organismi. In particolare, il professor Goto ha chiarito che la diapausa obbligata si conclude con l’arrivo delle basse temperature invernali, sincronizzando così la metamorfosi e l’emersione degli adulti nel periodo estivo. Questa precisa tempistica consente agli insetti di avere a disposizione solo pochi giorni per accoppiarsi e riprodursi, assicurando in tal modo la sopravvivenza della specie.
Questa ricerca non soltanto contribuisce a una migliore comprensione degli adattamenti estremi della fauna antartica, ma potrebbe anche offrire spunti per la crioconservazione e la biologia del freddo. Gli scienziati ipotizzano che meccanismi simili potrebbero essere impiegati da altri insetti che abitano in ambienti estremi, come l’Artico e le alture montane. Il lavoro svolto dall’Università Metropolitana di Osaka apre quindi nuove vie per lo studio delle risposte biologiche alle condizioni estreme del nostro pianeta.