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Si terranno una parte di pensione: a MARZO arriva la mazzata del Governo | Cifra più bassa sul cedolino

Banconote e pensioni

Cifre al ribasso per le pensioni di marzo (Canva/Depositphotos foto) - www.sciencecue.it

Mese di marzo amaro per i beneficiari delle pensioni. Le trattenute comporteranno una cifra inferiore ai due mesi precedenti

Nell’ambito del decreto interministeriale datato 15.11.2024, il Ministero del Lavoro e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, hanno congiuntamente definito la perequazione automatica di cui sarebbero state oggetto le pensioni erogate a partire dalla data del 1° gennaio 2025.

In questo modo, è possibile determinare la rivalutazione delle pensioni in modo automatico e a cadenza annuale, prendendo come riferimento i dati ISTAT riguardanti il tasso d’inflazione e il costo della vita. Così da ristabilire un adeguamento proprio in base a questa serie di fattori, soggetti a continui mutamenti nel corso dell’anno.

Secondo quanto stabilito dal decreto, dunque, gli assegni pensionistici per l’anno corrente sono stati oggetto di una rivalutazione dello 0,8%. Un aumento che ha fatto storcere il naso a molti dei beneficiari direttamente coinvolti.

La liquidazione è già stata effettuata per i mesi di gennaio e febbraio. E mentre i richiedenti restavano in attesa per le disposizioni inerenti a marzo, sono cominciate a circolare voci secondo le quali sarebbero state previste cifre inferiori ai mesi precedenti sul cedolino.

Stabilito il calendario per marzo

È stato recentemente comunicato il nuovo calendario dei pagamenti, inerente alle pensioni che verranno erogate nel mese di marzo 2025. I beneficiari hanno già dato dimostrazione della loro amarezza, in merito alla possibilità che, rispetto a quanto percepito nel corrente mese di febbraio, il cedolino di marzo possa presentare cifre ribassate. Tutto questo a causa di trattenute per addizionali regionali e comunali.

Lo schema del calendario ha disposto a partire dal 1° marzo il ritiro in contati presso Poste Italiane e dal giorno 3 marzo l’accredito su conti correnti bancari e postali. Le date di ritiro sono state stabilite in base all’ordine alfabetico e avranno inizio a partire da sabato 1° marzo per chi presenta cognomi dalla A alla B. Si andrà così avanti sino a venerdì 7 marzo, per i cognomi compresi tra la S e la Z.

INPS
Insegna di un ufficio INPS (Depositphotos foto) – www.sciencecue.it

Le trattenute previste

I cambiamenti di marzo prevederanno la rivalutazione degli assegni, che porteranno ad un aumento delle pensioni minime del 2,2% circa, elevando l’assegno a vantaggio dei beneficiari a raggiungere la cifra massima di 616,67 euro. Ma bisogna prestare attenzione anche alle trattenute fiscali. Come anticipato precedentemente, comporteranno un’inevitabile riduzione dell’importo pensionistico. In casi drastici potrebbero addirittura assorbire quasi completamente l’aumento previsto.

Ad abbassare l’importo della pensione di marzo, se comparato a gennaio e febbraio, saranno in particolare le addizioni comunali. Queste si articoleranno nella trattenuta dell’acconto, corrispondente al 30% dell’importo totale dovuto, direttamente nel mese di marzo e dalla trattenuta del saldo tra gennaio e novembre dei successivi dodici mesi. Gli incrementi per i trattamenti minimi, che abbiamo precedentemente spiegato, non risulteranno figurare nel cedolino di marzo, in quanto già applicato in precedenza.