“Una nuova spesa al mese”: da adesso lo SPID non sarà più gratuito | La decisione del Governo è definitiva

SPID a pagamento (Canva/SPID foto) - www.sciencecue.it
Quanto stabilito dal Governo ha immediatamente generato malcontento nei consumatori. Ecco da quando si renderà necessario pagare per il servizio
Che cos’è lo SPID? Rappresenta il sistema di autenticazione mediante cui i cittadini hanno la possibilità di accedere comodamente ed in versione telematica ai servizi della pubblica amministrazione, usufruendo delle credenziali fornite all’utente stesso al momento dell’effettuazione dello SPID.
Per procedere con la richiesta e ottenerle è necessario fornire il proprio indirizzo e-mail, assieme al numero di telefono cellulare. Oltre poi ad un documento di identità in corso di validità, come una carta di identità, e la propria tessera sanitaria, completa di codice fiscale.
Nello specifico, il processo di ottenimento del servizio e delle credenziali ad esso connesse si svolge in tre differenti fasi. Si parte dall’inserimento dei propri dati personali, appunto, passando per la creazione del proprio nome utente e giungendo alla verifica dell’identità.
L’acronimo SPID sta per Sistema Pubblico di Identità Digitale e la sua introduzione è stata disposta mediante il Decreto Legge DL n. 76 del 16 luglio 2020. Usufruendone è possibile svolgere differenti pratiche direttamente dal proprio smartphone o computer.
Importanti novità sullo SPID
Negli ultimi giorni è stata diffusa un’importante novità, che arriva direttamente da Aruba, la quale ha deciso di interrompere l’offerta gratuita dello SPID. La misura vale anche per tutti coloro che già lo possiedono, chiamati ora al rinnovo annuale, alla cifra di 4,90 euro ai quali si aggiunge l’IVA, per un totale pari a 5,98 euro, il cui pagamento è previsto già per il prossimo maggio.
Gli utenti di Aruba si sono improvvisamente ritrovati una mail in cui il cambiamento veniva annunciato, e così tutti gli altri consumatori, direttamente attraverso la notizia diffusa sul sito web dell’azienda. Ma non si tratta di una misura della quale stupirsi, perché già Poste Italiane nel 2021 aveva percorso una simile manovra, seppur con qualche differenza sostanziale. Già, perché in quella specifica occasione non fu direttamente lo SPID ad essere sospeso dalla gratuità, ma il riconoscimento dell’utente presso lo sportello dell’ufficio di riferimento.

La posizione degli organi governativi
Nel corso delle annate passate anche Alessio Butti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica, ha messo al centro questa tematica anche nel corso di dibattiti in Parlamento, affermando che lo SPID non fosse altro che “un costoso duplicato della CIE“, sottolineando come la stessa rappresentasse un’opzione più opportuna da eleggere in quanto sotto il controllo dello Stato, al contrario dello SPID, sul quale possiedono prerogativa esclusivamente le aziende private.
I privati, tra l’altro, hanno ricevuto differenti contributi pubblici al fine di sostenere il sistema SPID sino a qualche mese fa, quando gli stessi sono stati interrotti causa scadenza e mancato rinnovo delle convenzioni stipulate tra il Ministero dell’Interno e le aziende stesse. Lo Stato Italiano prosegue sulle proprie posizioni, disponendo l’ingresso della CIE nel sistema IT-Wallet, al contrario dello SPID che ne resterà ancora escluso. Che queste misure possano rappresentare il termine definitivo di questo strumento?