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Shopping in negozio, non avvicinarti mai a questo ripiano: ti ritrovi a spendere un capitale | Ci cascano sempre tutti

Shopping

Shopping dilapidante (Canva/Freepik foto) - www.sciencecue.it

Ecco come i clienti finiscono per cadere nelle trappole dei commercianti. Riflettici la prossima volta che ti trovi in un negozio

È capitato a tutti di trascorrere qualche ora o anche un’intera giornata girovagando per i negozi in cerca di articoli da portare a casa con sé. Lo shopping è uno dei passatempi in assoluto più diffusi, d’altronde.

Che sia per trascorrere un pomeriggio di piacere, staccando la testa dalla frenesia quotidiana, o perché si ha la necessità di procedere all’acquisto di un determinato prodotto, è inevitabile entrare a contatto con differenti categorie di negozianti.

Gli stessi che, molto più frequentemente rispetto a quanto si possa pensare, tendono usuali “trappole” a discapito degli acquirenti, con l’unico scopo di far partire cifre al rialzo dai portafogli dei clienti.

Per questo risulta fondamentale, più che mai al giorno d’oggi con il dilagante aumento del costo della vita e dei prezzi di quasi ogni prodotto, non presentarsi in un negozio in modo sprovveduto, ma, al contrario, conoscere in anticipo tutte le ipotetiche mosse dalle quali sarebbe meglio tenersi in guardia.

Gli spietati “trucchi del mestiere”

Spesso sono gli stessi commercianti o commessi che mettono in pratica una serie di trucchi del mestiere, quasi imperscrutabili, che hanno il fine unico di spingere il cliente a compiere acquisti sempre più sostanziosi, riuscendo ad ottenere un guadagno maggiorato nella propria cassa senza che il consumatore possa effettivamente rendersi conto di esser stato soggetto a quello che potremmo definire come un vero e proprio stratagemma.

Ciò può avvenire direttamente durante l’interazione tra il cliente e il commerciante, ma molto più di frequente ciò accade in maniera subdola ed indiretta, attraverso la disposizione degli abiti sugli scaffali, la posizione di cartelli o etichette strategiche, soltanto per citarne alcuni. Tra le tattiche di cui i commessi approfittano per convincere il consumatore ad effettuare ulteriori acquisti c’è quella della “spinta” diretta, che consiste nel consigliare assiduamente un determinato capo al cliente. Parliamo di un’atteggiamento molto comune, perché sia i piccoli negozi, sia le catene della grande distribuzione tessile spingono molto su questo aspetto.

Negozio di vestiti
Vestiti esposti in un negozio (Depositphotos foto) – www.sciencecue.it

La tecnica di cui nessuno si accorge…

Il personale di un negozio, specie se di vestiti, potrebbe riuscire nell’obiettivo anche senza stabilire un diretto colloquio con il cliente. Ne è un esempio la collocazione da parte degli addetti alle vendite dei vestiti presenti nel settore dedicato ai saldi in modo particolarmente disordinato. Si tratta di una mossa mediante la quale si vuole portare il consumatore a evitare di rovistare per troppo tempo, favorendo una concentrazione sui nuovi pezzi e sulle collezioni appena esposte, che si presenteranno in modo impeccabile.

E se vi dicessimo che esiste un modo ancora più subdolo? Già, perché non è raro che all’interno di un negozio di vestiti, i pezzi in vendita vengano sistemati su tavoli piani. Non si tratta di una scelta del tutto casuale. La posizione dei tavoli è strategica e serve a consentire al cliente di appoggiare i capi che, eventualmente, ha già scelto di acquistare, in modo da poter toccare il paio di scarpe o la giacca posate sul tavolo piano direttamente con le sue mani.

Invece di doversi chinare o alzare lo sguardo per ricercare un articolo, potrà tranquillamente usufruire di ciò che c’è sul tavolo, procedendo immediatamente con la prova e, in molti casi, con l’acquisto. Anche se in pochi lo direbbero, l’aspetto psicologico è determinante sul portare a compimento gli acquisti e la strategia su cui si fondano le accurate scelte di commercianti e commessi sono spesso volte proprio a stimolare questo aspetto.