“Ti ritrovi senza 1€”: Poste italiane, nuova regola killer sulla data di scadenza | Perdi i risparmi e non ti avvisano

Illustrazione di una postepay (postepay.poste.it FOTO) - www.sciencecue.it
Purtroppo, bisogna prestare molta attenzione alla data di scadenza, altrimenti perderai tutto. Scopri cosa sta accadendo!
Le regole di Poste Italiane possono essere un vero labirinto, soprattutto quando si tratta di spedizioni e operazioni agli sportelli. Ogni servizio ha le sue procedure precise, e se sbagli anche solo un dettaglio, rischi di dover rifare tutto da capo.
Le code agli sportelli sono un altro tasto dolente. Anche se hai prenotato con l’app, può capitare che ti facciano aspettare lo stesso. E guai a sbagliare lo sportello! Se hai preso il biglietto per i pagamenti ma devi spedire un pacco, devi rifare la fila. E poi ci sono gli orari: alcuni servizi, come i prelievi oltre un certo importo, hanno fasce orarie ristrette.
Quando si tratta di spedizioni, le regole diventano ancora più severe. Certi oggetti non possono essere inviati, anche se ben imballati. E occhio alle tariffe: il peso e le dimensioni della busta o del pacco devono rispettare gli standard, altrimenti rischi di pagare molto di più del previsto.
Infine, c’è la questione dei conti e delle carte. Se hai un conto BancoPosta o una PostePay, devi rispettare limiti precisi sui prelievi e sui bonifici. E se provi a ritirare una somma alta senza preavviso, possono persino bloccarti l’operazione per controlli.
Un fascino senza tempo
C’è una cosa che da quasi un secolo rimane una certezza per gli italiani: i buoni fruttiferi postali. Non saranno lo strumento finanziario più eccitante in circolazione, ma hanno sempre avuto un loro fascino. Forse perché sono sicuri, perché li emette lo Stato, o magari perché non ti spennano con costi di sottoscrizione e gestione. Insomma, se uno vuole mettere da parte qualche soldo senza troppe complicazioni, sono una soluzione da considerare. Niente panico per i crolli della borsa o per le follie dei mercati finanziari: i buoni maturano piano piano, con la pazienza di chi sa aspettare.
Ovviamente, come tutte le cose, anche loro hanno una scadenza. E se ti dimentichi di riscuoterli in tempo, puff, addio soldi. La parola chiave è prescrizione, un termine che suona innocuo, ma che in realtà significa una sola cosa: se non te ne occupi, i tuoi buoni diventano carta straccia. E sì, succede davvero, ogni anno migliaia di persone perdono i loro risparmi semplicemente perché non ci hanno fatto caso. Un peccato, no?

Cosa devi sapere per non perderci soldi
Ma veniamo al sodo: quali sono i buoni che scadono o vanno in prescrizione nel 2025? Partiamo da quelli in scadenza. Se hai sottoscritto un 3 Anni Plus tra luglio e dicembre 2022, oppure un 3 Anni Premium nel 2022, sappi che il 2025 è l’anno in cui dovrai riscuoterli. Stesso discorso per il Bfp 3 Europa (emesso tra il 2019 e il 2021) e per diverse serie del 3×2, emesse tra il 2018 e il 2019.
Poi ci sono gli Inflazione Extra del 2015, i vari Buoni 3×4 del 2013 e 2014, e anche i Buoni dedicati ai minori per chi è nato nel 2007. Se hai uno di questi, meglio segnarsi la scadenza sul calendario. E ora il tasto più dolente: quelli che andranno in prescrizione nel 2025, ovvero quelli già scaduti da 10 anni e che, se non ritirati, non saranno più rimborsabili. Quindi, se sono stati rilasciati tra il 2012 e il 2014, non c’è più tempo da perdere!