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Evoluzione, le piume e il corpo degli uccelli si modificano in modo indipendente

Uccelli

Stormo di uccelli (Pixabay foto) - www.sciencecue.it

Ecco come numerose specie di uccelli hanno modificato drasticamente la propria struttura e le proprie capacità nel corso dei secoli

Evan Saitta, ricercatore presso il Field Museum di Chicago, si è reso protagonista di uno studio focalizzato sull’evoluzione di determinate specie di uccelli, i cui antenati, secondo fonti storiche accertate, risultavano in grado di volare, a differenza delle specie evolutive presenti nella natura odierna.

Ciò vuol dire, perciò, che questa caratteristica è stata persa nel corso del tempo, prevalentemente per un motivo, rappresentato dall’assenza di prede in determinate aree del mondo in cui gli stessi sti stabilivano, che non esercitando sugli uccelli una “pressione” evolutiva, non gli hanno spinti a mutare progressivamente le loro abitudini per ripararsi dagli attacchi.

Questo è avvenuto nei casi in cui gli esemplari si siano stabiliti direttamente sulla terraferma, restandovi immutabilmente; ciò ha comportato la mutazione di alcune delle loro caratteristiche fondanti, a partire dalla struttura dello scheletro, delle ali e delle piume.

L’interesse di Saitta verso queste tipologie di uccelli è cresciuto proprio a seguito di una domanda che lui stesso si è posto: ‘che cosa succede se un uccello smarrisce la propria capacità di volo?’. Per trovarvi risposta, il ricercatore ha provveduto ad esaminare circa trenta pelli provenienti da altrettante specie di uccelli e quanto è riuscito a portare alla luce è stato realmente incredibile.

I punti cruciali dello studio

L’approfondimento di Saitta si è concentrato su differenti esemplari, anche di specie distanti tra loro, in modo da ricostituire a pieno l'”albero genealogico” degli uccelli e la loro evoluzione nel corso dei secoli. Precedentemente era già emerso come le specie di uccelli oggi incapaci di condurre un volo, siano state soggetti ad eventi che hanno portato ad una separazione netta rispetto ad altri esemplari, al contrario, in grado di farlo, come avvenuto, ad esempio, tra gli struzzi e i piroscafi della Fuegia, anatra tipica del Sud America. L’esempio non è casuale, perché è stato lo stesso Saitta a prendere in esame la differenza tra le piume delle due specie, evidenziando come l’incapacità prolungata nei secoli relativa al volo degli struzzi abbia direttamente comportato ad una perdita di aerodinamicità nelle loro piume e ali.

Il ricercatore, nell’ambito dello studio, ha menzionato anche il punto di vista del suo supervisore post-dottorato Peter Makovicky del Bell Museum presso l’Università del Minnesota, fermamente convinto che l’aspetto e le caratteristiche degli uccelli moderni non fossero unicamente legati alla selezione naturale, bensì anche ai vincoli evolutivi. Il principale esempio che avvalora tale tesi è proprio quello delle piume, la cui struttura complessa rende difficile il mutamento della stessa, possibile unicamente quando gli uccelli perdono progressivamente la propria capacità di volo.

Illustrazione di un uccello preistorico (Pixabay foto) – www.sciencecue.it

Le caratteristiche più facilmente variabili

E’ stato, inoltre, sottolineato come gli adattamenti più recenti che hanno riguardato le piume – ad esempio l’asimmetria delle penne di volo – risultano nettamente più facili da modificare, rappresentando un elemento in grado di scomparire con maggior rapidità quando gli uccelli si trovano in situazioni nelle quali non hanno più bisogno di elevarsi in volo, nonostante il periodo evolutivo inquadrante il mutamento delle piume risulti essere comunque particolarmente prolungato.

Le principali caratteristiche erano in grado di cambiare in modo rapido quando la linea evolutiva perdeva la capacità di volo. Infatti, lo studio ha messo in luce come il primo mutamento che riguarda le specie di uccelli che si “disinteressano” alla pratica del volo sono le proporzioni delle ali e della coda, ancor più determinanti rispetto alla simmetria delle penne.