“La 104 è carta straccia”: queste spese non puoi evitarle | La legge è chiara: ti arriva una notifica a casa

Soldi (Pixabay foto) - www.sciencecue.it
“La 104 non ti protegge da tutto”: ci sono spese che restano obbligatorie e la legge parla chiaro, ti avvisano con una notifica direttamente a casa.
Chi vive in condominio sa bene quanto possa essere complicata la gestione delle spese comuni. Tra scale, ascensori, citofoni, giardini e pulizie, a volte sembra di pagare più per le aree condivise che per la propria casa. E ogni mese arriva quella voce in più nel bilancio, puntuale come un orologio: le spese condominiali.
Molti pensano che basti avere una situazione particolare — come un problema di salute o una difficoltà economica — per ottenere qualche sconto o addirittura non pagare. Ma la realtà non è sempre così semplice. In alcuni casi le eccezioni esistono, certo, ma in altri si rischia di illudersi e poi ritrovarsi con una bella notifica in buca delle lettere.
Il fatto è che, anche in presenza di diritti e tutele, ci sono regole che non si possono ignorare. E quando si parla di proprietà, il discorso cambia. Se sei proprietario di un appartamento, la legge ti considera responsabile di una parte dei costi comuni, anche se quella parte dell’edificio, per dirla tutta, non la usi nemmeno.
La questione si complica ulteriormente quando entra in gioco la Legge 104, quella che tutela le persone con disabilità. Molti pensano che garantisca un’esenzione totale da ogni spesa, ma — spoiler — non è proprio così. Anzi, ci sono aspetti molto precisi da conoscere per non trovarsi sorprese.
Cosa prevede davvero la legge 104 nei condomìni
La Legge 104 offre tutele importanti a chi ha disabilità riconosciute, ma quando si tratta di spese condominiali non elimina ogni obbligo. Chi possiede un immobile resta tenuto, per legge, a contribuire alle spese per la manutenzione e la conservazione delle parti comuni, proprio come tutti gli altri condomini. Lo dice chiaramente il Codice Civile, e non ci sono molte interpretazioni.
Tuttavia, esistono delle eccezioni. Se un condomino disabile, ad esempio, abita al piano terra e non può utilizzare l’ascensore per motivi fisici evidenti, allora può essere esonerato dalle spese di utilizzo dell’ascensore stesso. Rimane però il dovere di partecipare ai costi fissi, come quelli di manutenzione. Insomma, non tutto è escluso, ma qualcosa sì — se richiesto in modo corretto.

Quando l’esonero è possibile (ma va chiesto ufficialmente)
Attenzione però: l’esonero non scatta in automatico. Deve essere richiesto in assemblea condominiale e, se necessario, supportato da documentazione medica che dimostri l’impossibilità effettiva di usare determinati servizi. Solo in quel caso si può ridiscutere la quota da versare. E in alcuni casi, se tutti i condomini sono d’accordo, si può anche arrivare a un’esenzione più ampia.
Per chi vive con una disabilità o assiste una persona in difficoltà, conoscere questi dettagli fa la differenza. Perché anche se la 104 dà un’ampia protezione, non è una “scudo totale” contro le spese. E se ci si affida solo al buon senso — senza leggere bene la legge — si rischia davvero di ricevere una brutta sorpresa.