Illustrazione di un individuo di Mixodectes (Chester et al., 2025 FOTO) - sciencecue.it
Questa scoperta è straordinaria, soprattutto perché si fa un po’ più di chiarezza su un animale molto importante e “particolare”.
Ci sono creature che, per decenni, hanno sfidato la nostra comprensione, lasciandoci con più domande che risposte. Tra queste c’era Mixodectes pungens, un piccolo mammifero vissuto in Nord America circa 62 milioni di anni fa, nel Paleocene, proprio mentre la Terra si stava riprendendo dalla catastrofe che aveva spazzato via la maggior parte dei dinosauri, e una gran quantità di altre specie animali e vegetali. Per oltre 140 anni, tutto ciò che sapevamo di questo animale si basava su frammenti di denti e mascelle fossilizzate.
Ma finalmente, un ritrovamento eccezionale ha cambiato le carte in tavola. Un team di scienziati, guidato da esperti della Yale University, ha analizzato lo scheletro più completo mai scoperto di questa specie, svelando dettagli fondamentali sul suo aspetto, le sue abitudini e perfino la sua posizione nel cespuglio evolutivo. E la sorpresa più grande? Questo mammifero enigmatico potrebbe essere stato un lontano parente dei primati.
La ricerca, pubblicata su Scientific Reports, ha messo in luce nuove informazioni sulla morfologia, l’alimentazione e lo stile di vita di Mixodectes, dimostrando che viveva sugli alberi e si nutriva prevalentemente di foglie. Ma non solo: grazie all’analisi della sua struttura ossea, gli scienziati hanno scoperto che Mixodectes era sorprendentemente vicino agli antenati dei primati e dei colughi, mammiferi noti come “lemuri volanti” che oggi abitano le foreste del Sud-est asiatico.
Questa scoperta non solo aiuta a collocare meglio Mixodectes nell’albero genealogico della vita, ma fornisce anche preziose informazioni su come i mammiferi placentati abbiano iniziato a diversificarsi dopo la fine del cretacico.
Tutto è iniziato con un ritrovamento fortuito nel Bacino di San Juan, in Nuovo Messico. Il fossile, scoperto dal paleontologo Thomas Williamson, è stato rinvenuto in strati di terreno risalenti a circa 62 milioni di anni fa, nel pieno del Paleocene. E che ritrovamento! Non si trattava dei soliti denti sparsi o frammenti ossei, ma di uno scheletro quasi completo, comprendente parte del cranio, la colonna vertebrale, la gabbia toracica e gli arti. Un vero tesoro per gli scienziati, che hanno potuto finalmente ricostruire l’anatomia di Mixodectes pungens con una precisione mai raggiunta prima. Studiando la conformazione degli arti e delle unghie, il team ha confermato che questo mammifero era arboricolo, cioè trascorreva la maggior parte del tempo tra i rami, probabilmente aggrappandosi ai tronchi e saltando da un albero all’altro.
Ma la sorpresa più grande è arrivata dall’analisi dei denti: le sue molari presentavano creste particolarmente sviluppate, segno che l’animale si nutriva di materiale vegetale piuttosto duro, come foglie coriacee. Questo ha portato gli scienziati a ipotizzare che Mixodectes fosse un onnivoro con una forte preferenza per le piante, una dieta insolita per un mammifero delle sue dimensioni. E a proposito di dimensioni: Mixodectes era decisamente grande per un animale arboricolo del Paleocene! Con un peso stimato di circa 3 libbre (1,3 kg), era significativamente più robusto rispetto ad altri mammiferi della sua epoca, come Torrejonia wilsoni, un altro piccolo abitante degli alberi che, invece, si nutriva principalmente di frutta.
Uno degli aspetti più affascinanti della ricerca riguarda la posizione di Mixodectes nell’albero della vita. Per molto tempo, la sua classificazione è stata incerta: alcuni scienziati lo ritenevano imparentato con i roditori, altri lo vedevano più vicino ai primati. Grazie a due differenti analisi filogenetiche, oggi possiamo dire con maggiore certezza che Mixodectes apparteneva a un gruppo di mammiferi chiamato Euarchonta, che comprende gli antenati di primati, colughi e tupaie. In particolare, una delle analisi suggerisce che Mixodectes fosse un primatomorpho, ovvero un parente stretto dei primati e dei colughi, ma non dei tupai.
Questa scoperta ha implicazioni importanti: se Mixodectes era davvero così strettamente imparentato con i primati, significa che già 62 milioni di anni fa esistevano mammiferi arboricoli con caratteristiche simili a quelle dei primati Insomma, la posizione rimane comunque incerta, è azzardato dire che si trattasse di un antico antenato dei primati. Ma, nonostante questi progressi, rimangono ancora molte domande senza risposta. Ad esempio: quando è comparsa questa linea di mammiferi arboricoli?