“Tutti pensavano fosse estinto”: avvistato un lupo rimasto nascosto per anni | É il più grande mai visto prima

L'incredibile lupo (TIME - youtube screenshot) - www.sciencecue.it
Una storia che sembra uscita da un film e che invece è realtà: questo lupo estinto da tempo è ricomparso lasciando tutti a bocca aperta.
Da sempre l’idea di riportare in vita creature perdute ci ha fatto sognare. Tra dinosauri, mammut e animali leggendari, la fantascienza abbonda di storie su specie antiche che ritornano a camminare tra noi. La realtà, però, sembrava destinata a rimanere lontana anni luce da questi racconti… o almeno così credevamo fino a poco tempo fa.
La scienza, come si sa, corre veloce. E quando si parla di genetica, i confini di quello che possiamo o non possiamo fare diventano sempre più sfumati. Recuperare DNA antico e usarlo per modificare organismi viventi? Un tempo pura fantascienza. Oggi, qualcosa che – strano ma vero – inizia a concretizzarsi davvero.
La questione, però, non è solo tecnica. Si aprono domande grosse: è giusto? Che impatto avrà sul nostro ecosistema? E siamo davvero pronti a convivere con animali che la natura aveva già deciso di lasciarsi alle spalle? Etica e scienza si inseguono, e spesso si scontrano, su un terreno ancora tutto da esplorare.
Mentre la natura evolve a modo suo, l’uomo cerca di metterci mano. E lo fa con un entusiasmo che a volte spaventa. C’è chi grida al miracolo, e chi invece parla di esperimenti da film horror. Ma una cosa è certa: stiamo entrando in un’era dove riportare in vita ciò che è stato perso… non è più solo una fantasia.
Quando la fantascienza bussa alla porta
Beh, a quanto pare quella porta si è aperta: sono nati due cuccioli di dire wolf (o “metalupo”, per chi preferisce il termine più epico). I due, che si chiamano Romulus e Remus – e no, non è uno scherzo – sono venuti alla luce grazie agli scienziati di Colossal Biosciences. I ricercatori hanno preso il DNA fossile di questi antichi lupi, ricostruendo un genoma completo a partire da resti vecchi di 11.500 e 72.000 anni. Hanno poi “riscritto” il codice genetico di lupi grigi moderni, modificando 14 geni fondamentali con la tecnologia Crispr. Nessun DNA antico inserito direttamente – niente clonazioni alla Dolly, per intenderci – ma un lavoro chirurgico di ingegneria genetica.
Gli embrioni sono stati impiantati in madri surrogate e… boom, il 1° ottobre 2024, Romulus e Remus hanno emesso il primo ululato di un dire wolf in più di diecimila anni. L’annuncio ufficiale è arrivato direttamente da Colossal Biosciences, che su X ha postato foto e audio dei cuccioli dal pelo candido. Ma non è finita qui.

Il ritorno di una leggenda
Pochi mesi dopo, il 30 gennaio 2025, è nata anche la loro sorellina, Khaleesi (eh sì, come il personaggio di Game of Thrones). I nuovi dire wolves non sono cloni perfetti degli antichi, ma portano in sé molti tratti distintivi: mantello bianco, corpo massiccio, spalle larghe e quelle famose mascelle potenti.
Secondo quanto riportato da Reuters e Time, questa nascita rappresenta un passo enorme per il futuro della de-estinzione. I ricercatori vedono in questa tecnologia un modo per salvare anche specie in pericolo oggi, non solo per far tornare quelle ormai estinte. E chissà, magari il prossimo a tornare sarà il mammut lanoso. Come sempre la notizia ha destato sorpresa ma anche preoccupazione in chi non sempre vede in modo positivo certi esperimenti.