“Uccide la sua stessa specie”: trovato in natura un animale pericolosissimo | Prime tracce aliene sulla Terra

Gruppo di questi animali (Depositphotos foto) - www.sciencecue.it
Una creatura familiare che si trasforma in una minaccia inaspettata per la biodiversità: presta attenzione.
Quando si parla di natura, si tende a immaginarla come un perfetto ingranaggio dove ogni specie ha il suo ruolo preciso. Eppure, non sempre fila tutto liscio come pensiamo. A volte capita che un animale, all’apparenza innocuo, si riveli molto più… problematico di quanto avremmo creduto.
Il mondo degli insetti è un posto incredibile. Piccoli esseri che, quasi invisibili ai nostri occhi, riescono a cambiare il destino di interi ecosistemi. Alcuni sono talmente adattabili e resistenti che diventano protagonisti di vere e proprie “rivoluzioni naturali”, a volte senza che ce ne accorgiamo subito.
Ci sono specie che sembrano avere una marcia in più, non solo per la loro resilienza, ma anche per la capacità di imporsi sugli altri. Spesso, sotto un aspetto tutto sommato familiare, si nasconde una forza che può stravolgere gli equilibri più delicati. E, sì, capita più spesso di quanto immaginiamo.
Proprio recentemente, un esempio davvero sorprendente è saltato fuori, lasciando a bocca aperta scienziati, naturalisti e anche chi, come noi, magari non ci aveva mai fatto caso. Una di quelle notizie che ti fa pensare che, in fondo, la natura ha sempre qualche asso nella manica.
Quando qualcosa di conosciuto diventa pericoloso
Tutti conosciamo la coccinella: piccola, rossa, piena di puntini neri… un vero portafortuna, no? Però non tutte sono fatte allo stesso modo. In realtà esistono più di 6.000 specie diverse di coccinelle, e tra queste ce n’è una che non è proprio quello che sembra. Parliamo della coccinella arlecchino (Harmonia axyridis), arrivata fino a noi dall’Asia orientale (Cina, Corea, Giappone e pure Russia).
Questa simpatica peste è stata introdotta in Europa e in America intorno agli anni ’80 per darci una mano contro gli afidi, i fastidiosi pidocchi delle piante. La coccinella arlecchino è tosta: vive 2-3 anni, si riproduce a ritmo serrato e, tra una stagione e l’altra, è capace di sopravvivere alle condizioni più disparate. Il guaio? È così resistente che ha iniziato a schiacciare le nostre povere coccinelle locali, rubando spazio e risorse. Un vero e proprio problema, specie nelle aree urbane e agricole super sfruttate. Ma non è finita qui.
Un’invasione silenziosa… in salotto
Quando arriva l’autunno, queste coccinelle arlecchino non se ne stanno buone buone nei prati: cominciano a cercare riparo dal freddo e, indovina un pò, si infilano nelle nostre case. Succede proprio così: pareti, soffitte, finestre… ogni fessura va bene per radunarsi e passare l’inverno in massa (sì, anche centinaia tutte insieme!).
Questo comportamento non è una stranezza solo nostra: in America, infatti, la chiamano pure “Halloween beetle” perché invade le case proprio verso ottobre. Il problema vero è che questa specie, oltre a essere super resistente, si comporta come un piccolo predatore spietato: mangia anche le uova e le larve delle altre coccinelle. In pratica, senza volerlo, sta uccidendo la sua stessa famiglia, lasciando interi ecosistemi più poveri e meno vari.