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Morsi da record: i denti dei draghi di Komodo contengono ferro e restano sempre taglienti

Drago di komodo si avventa su una preda (Depositphotos foto)

Drago di komodo si avventa su una preda (Depositphotos foto) - www.sciencecue.it

I denti seghettati del drago di Komodo nascondono un segreto: un rivestimento di ferro che li mantiene affilati più a lungo.

Il drago di Komodo è già di per sé un animale incredibile. Il più grande rettile vivente, un predatore temibile che si aggira tra le isole dell’Indonesia con un’andatura lenta ma inesorabile. I suoi attacchi sono letali, grazie a una combinazione micidiale di veleno, artigli affilati e, soprattutto, denti formidabili. Ora, però, gli scienziati hanno scoperto un dettaglio che rende la sua dentatura ancora più speciale: i suoi denti sono rivestiti di ferro.

A guardarli bene, i denti del drago di Komodo sembrano già usciti da un film horror. Sono lunghi, ricurvi, seghettati come la lama di un coltello da carne e pronti a lacerare qualsiasi preda capiti sotto tiro. Ma fino a poco tempo fa nessuno aveva notato che c’era qualcosa di più. Un team di ricercatori si è accorto di una strana colorazione arancione lungo i bordi dei denti e ha deciso di indagare. Il risultato? Una scoperta senza precedenti nel mondo dei rettili.

Di solito, si pensa che i denti dei rettili non abbiano bisogno di rinforzi particolari. A differenza dei mammiferi, che devono far durare i loro denti il più a lungo possibile, i rettili possono semplicemente sostituire quelli danneggiati nel corso della loro vita. Eppure, i draghi di Komodo sembrano aver sviluppato un’arma in più: uno strato sottile ma efficace di ferro che aiuta a mantenere la loro dentatura sempre affilata e resistente.

Domenic D’Amore, paleontologo della Daemen University di New York, è rimasto sorpreso dalla scoperta: “Non avevamo mai osservato il ferro nei denti dei rettili. È davvero interessante”. E in effetti, questa caratteristica avvicina il drago di Komodo ad alcuni mammiferi, come castori e ratti, che utilizzano il metallo nei loro denti per rinforzarli. Ma come mai proprio i draghi di Komodo hanno sviluppato questa particolarità?

Denti con un rivestimento unico: il ferro che fa la differenza

Tutto è iniziato con un dettaglio quasi trascurabile. Aaron LeBlanc, paleontologo del King’s College di Londra, stava studiando i denti dei dinosauri quando ha notato quella strana sfumatura arancione nei denti dei draghi di Komodo conservati nei musei. All’inizio ha pensato fosse solo il risultato della loro dieta carnivora, ricca di ferro. Poi, però, ha visto lo stesso fenomeno su diversi esemplari e ha deciso di approfondire la questione. Utilizzando microscopi potentissimi e sofisticate analisi chimiche, il team ha scoperto che il ferro non era solo una traccia lasciata dal cibo, ma faceva parte del dente stesso. Era un rivestimento sottile, ben distribuito, soprattutto sulle dentellature. In pratica, una specie di “strato protettivo” che aiuta i denti a restare affilati più a lungo, anche dopo ripetuti morsi.

D’Amore ha spiegato che questa caratteristica rende i denti dei draghi di Komodo ancora più efficienti. Quando una preda viene azzannata, i bordi seghettati tagliano la carne con facilità e il rivestimento di ferro impedisce che si consumino troppo in fretta. È un adattamento evolutivo che rende questi rettili dei predatori ancora più temibili.

Dente di drago di Komodo (Aaron Leblanc foto)
Dente di drago di Komodo (Aaron Leblanc foto) – www.sciencecue.it

Un mistero che apre nuove prospettive scientifiche

Ma la scoperta ha sollevato un’altra domanda: è possibile che anche altri rettili abbiano qualcosa di simile? Il team ha esaminato i denti di altri varani, coccodrilli e persino di alcuni fossili di dinosauri. E, sorpresa: anche in questi animali c’erano tracce di ferro, seppur in quantità inferiori. Questo ha portato gli scienziati a interrogarsi su come i dinosauri potessero aver affrontato lo stesso problema. Secondo Kirstin Brink, paleontologa dell’Università di Manitoba, i dinosauri potrebbero aver sviluppato un’altra strategia per rinforzare i denti, come uno smalto più spesso e strutturato. Forse non avevano bisogno del ferro perché avevano già trovato una soluzione alternativa.

D’Amore e LeBlanc, però, sono convinti che ci sia ancora molto da scoprire. “I draghi di Komodo sono solo l’inizio”, ha dichiarato D’Amore. “Probabilmente ci sono altre specie là fuori con adattamenti che ancora non conosciamo”. In altre parole, il mondo dei rettili potrebbe riservare ancora molte sorprese. E chi lo sa, magari i dinosauri avevano più segreti di quanto immaginiamo.