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Incentivi Meloni (Wikimedia Foto) - www.sciencecue.it
Un nuovo incentivo da parte dello Stato rivolto alle imprese che permetterà di assumere più personale, ecco come funziona.
Gli incentivi statali sono strumenti fondamentali attraverso cui lo Stato interviene per promuovere lo sviluppo economico, sostenere l’innovazione, aiutare categorie in difficoltà o favorire comportamenti virtuosi da parte di cittadini e imprese.
Si tratta, in pratica, di agevolazioni economiche, fiscali o contributive concesse a chi soddisfa determinati requisiti. Possono presentarsi sotto forma di detrazioni fiscali, contributi a fondo perduto, bonus monetari o crediti d’imposta, e sono spesso pensati per raggiungere obiettivi specifici, come l’efficienza energetica, la transizione ecologica, il rilancio dell’occupazione o il sostegno al reddito.
Negli ultimi anni in Italia, si è assistito a un aumento significativo degli incentivi, specialmente in ambito edilizio ed energetico. Un esempio su tutti è il Superbonus 110%, introdotto nel 2020 per incentivare la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza sismica degli edifici.
Questo incentivo ha generato un forte impulso all’economia, in particolare al settore dell’edilizia, sebbene abbia anche sollevato problemi di gestione e sostenibilità economica. Accanto a questo, sono stati introdotti bonus per l’acquisto di veicoli elettrici e a basse emissioni, incentivi per la digitalizzazione delle imprese e per la formazione professionale, agevolazioni per l’imprenditoria femminile e giovanile.
Il ruolo degli incentivi
Il ruolo degli incentivi è duplice: da un lato servono come strumento di sostegno diretto per chi si trova in una situazione di difficoltà economica o sociale, dall’altro agiscono come leva per orientare i comportamenti dei cittadini verso scelte più consapevoli e sostenibili, in linea con le politiche nazionali ed europee.
Ad esempio, incentivi per l’installazione di pannelli solari o per l’acquisto di elettrodomestici a basso consumo favoriscono una maggiore attenzione all’ambiente e alla riduzione degli sprechi energetici. Incentivi all’occupazione o alla stabilizzazione dei contratti, invece, aiutano a ridurre la precarietà e a rendere il mercato del lavoro più inclusivo.
Un incentivo per assumere
Il bonus giovani under 35 è un’agevolazione per incentivare l’assunzione di ragazzi mai impiegati a tempo indeterminato, e prevede un esonero contributivo totale fino a un massimo di 500 euro mensili per due anni. La misura, introdotta con il decreto Coesione, è finalmente pronta a partire dopo una fase iniziale piuttosto confusa: la prima versione del decreto attuativo era stata ritirata perché escludeva alcune assunzioni effettuate tra settembre 2024 e gennaio 2025.
Il beneficio si applica a livello nazionale, ma con una differenziazione importante per le regioni del Sud, ovvero quelle comprese nella cosiddetta ZES Unica (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna). In queste aree l’esonero contributivo sale a 650 euro, ma sarà accessibile solo per le assunzioni effettuate dal 31 gennaio 2025 in poi, data in cui è arrivata l’autorizzazione ufficiale della Commissione Europea.