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A Napoli è stato inaugurato il primo computer quantistico italiano a superconduttori

Il lancio del primo computer quantistico italiano a superconduttori, una macchina all’avanguardia dotata di un processore da 24 qubit è avvenuto a Napoli. Questa straordinaria innovazione rappresenta un traguardo significativo per l’Italia poiché apre nuove possibilità nella risoluzione di problemi complessi finora irrisolvibili.

Il primo computer quantistico italiano a superconduttori: il processore da 24 qubit

L’innovativo computer quantistico sviluppato a Napoli è caratterizzato da una struttura complessa e affascinante: una piramide rovesciata composta da fili sottilissimi che trasportano informazioni e da speciali strutture tubulari che raffreddano il processore quasi allo zero assoluto. Questo processore da 24 qubit è il cuore pulsante della macchina, capace di sfruttare le leggi del mondo quantistico per operazioni che vanno oltre le capacità dei computer tradizionali.

La realizzazione di questo computer è il risultato di decenni di ricerca sui materiali superconduttori e di un approccio modulare che ha permesso l’integrazione di componenti esterne, come spiega Francesco Tafuri, responsabile dello sviluppo del progetto presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. “Siamo estremamente orgogliosi del nostro percorso”, afferma Tafuri, sottolineando l’importanza del contributo italiano in questo settore tecnologico emergente.

Un balzo tecnologico: dai 5 ai 24 qubit in un anno

primo computer quantistico italiano a superconduttori

Solo un anno fa, i ricercatori di Napoli avevano sviluppato un processore a 5 qubit. Oggi, con l’introduzione del processore da 24 qubit, il progresso è evidente e significativo. Questo rapido avanzamento dimostra il potenziale e la crescita del settore quantistico in Italia. L’obiettivo è ambizioso: raggiungere i 40 qubit entro la fine dell’anno, un traguardo che richiederà un investimento continuo e mirato.

“Abbiamo attivato un indotto di conoscenza e know-how semplicemente pazzesco”, aggiunge Tafuri, evidenziando come la combinazione di competenze interne e assemblaggio di componenti esterne abbia permesso di raggiungere questi risultati straordinari. L’investimento complessivo di circa 4 milioni di euro riflette l’impegno e la determinazione del team di Napoli nel guidare l’Italia verso un futuro quantistico.

Una strategia nazionale per il Quantum Computing

L’Italia non è sola nella sua corsa verso il quantum computing. Il progetto di Napoli si inserisce in un piano nazionale più ampio, che include altre tre università: Roma, Firenze e Padova. Ognuna di queste istituzioni sta sviluppando tecnologie basate su diversi approcci, come l’uso di fotoni, atomi freddi e ioni intrappolati. Antonio Zoccoli, presidente della Fondazione ICSC, sottolinea l’importanza di questi investimenti pubblici, specialmente attraverso il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

Luca De Angelis, Direttore Generale sulle nuove tecnologie abilitanti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha annunciato l’elaborazione di una strategia nazionale per il quantum computing. Questo documento guiderà gli investimenti futuri in modo realistico e selettivo, puntando su progetti con potenziale competitivo. “Serve una strategia ambiziosa ma non velleitaria”, afferma De Angelis, evidenziando la necessità di un approccio grounded, selettivo e orientato allo sviluppo strategico delle imprese.

Il primo computer quantistico italiano a superconduttori: un futuro di opportunità

Subodh Kulkarni, CEO di Rigetti, azienda leader nel settore dei computer quantistici, ha condiviso la sua visione sul futuro di questa tecnologia. “Tante nazioni stanno investendo moltissimo nei computer quantistici, anche Francia e Germania”, osserva Kulkarni. Tuttavia, sottolinea che la fase di ricerca e sviluppo durerà ancora molti anni prima di arrivare ai primi prodotti finali.

Kulkarni sostiene che un’azienda debba focalizzarsi su una specifica tecnologia, ma che un paese moderno, con risorse maggiori, debba diversificare i suoi investimenti. La strategia italiana, che coinvolge diversi approcci tecnologici in più università, dimostra questa diversificazione e potrebbe offrire vantaggi competitivi significativi. “Il treno del quantum è in partenza ma è ancora lento”, conclude Kulkarni, suggerendo che c’è ancora tempo per l’Italia di posizionarsi come leader in questo campo.

L’Italia verso un futuro quantistico

Il lancio del primo computer quantistico italiano a superconduttori da 24 qubit rappresenta un passo cruciale per l’Italia nella corsa globale al quantum computing. Con un piano strategico nazionale in via di definizione e un forte supporto da parte delle istituzioni accademiche e dell’industria, l’Italia si prepara a giocare un ruolo di primo piano nello sviluppo di questa tecnologia rivoluzionaria.

La collaborazione tra università, governo e industria sarà essenziale per trasformare le attuali scoperte in soluzioni pratiche e commerciali. Il futuro del quantum computing promette di risolvere problemi complessi, migliorare la nostra comprensione scientifica e aprire nuove frontiere tecnologiche. L’Italia è pronta a essere protagonista di questa rivoluzione.