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ABzero, il drone che trasporta sangue

Un drone per trasportare sangue da una struttura ospedaliera all’altra, riducendo costi e tempi di consegna: si tratta di ABzero, spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa

ABZero

ABZero, crediti: Scuola Superiore Sant'Anna

Rivoluzione tutta italiana per il trasporto di sangue: per la prima volta al mondo infatti, un drone consegna le sacche di sangue: si tratta di ABzero, un esperimento condotto da una spin off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in programma alle 11.00 dello scorso 21 ottobre a Pontedera (Pisa).

A renderlo noto è la stessa spin off, che ha realizzato la capsula intelligente che permette ai robot volanti di trasportare sangue, emoderivati e organi, controllando le condizioni di temperatura e umidità.

L’esperimento di ABzero

Si è trattata di una simulazione nella quale il drone si è alzato in volo dal piazzale del Centro Trasfusionale dell’ospedale “F. Lotti” ed ha eseguito una consegna urgente di sangue; rispetto al trasporto su strada, i tempi di trasporto sono stati ridotti notevolmente da 1 ora a 10 minuti. I dati sono stati rilevati dall’ingegnere biomedico esperto in biorobotica Andrea Cannas e l’architetto esperto di progettazione e sicurezza Giuseppe Tortora, rispettivamente direttore operativo e amministratore delegato della società spin-off.

“I dati scientifici che contiamo di ottenere a seguito di questo primo volo sono importantissimi e segnano lo spartiacque tra passato e futuro – osservano Cannas e Tortora. “Obiettivo di questo volo-esperimento è infatti quello di validare il metodo di trasporto attraverso i droni, valutando l’impatto del volo sui globuli rossi e sulle piastrine” – spiega il direttore dell’Unità Operativa di Immunoematologia e Trasfusione a Pontedera, Fabrizio Niglio. Seguiranno aggiornamenti.

Controversie (aggiornato al 24/10/2018)

Secondo quanto riferito dall’ENAC in un comunicato stampa, l’attività di ABzero non sarebbe stata autorizzata:

Comunicato Enac
Comunicato Enac, crediti: ENAC

La società – come riportato dal quotidiano “Il Messaggero” – si difende riferendo che il volo “si è svolto in regime di scenari standard 03 con conduzione a vista del pilota (Vlos) e con le zone interessate dal sorvolo interdette dal traffico veicolare e pedonale dalla Polizia Municipale”; la società, inoltre, si è detta disponibile a fornire ad Enac la documentazione per dimostrare la correttezza di quanto svolto. Seguiranno ulteriori aggiornamenti sulla vicenda.