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Aurora boreale, HAARP e teorie del complotto: non c’è correlazione

L’aurora boreale è uno degli spettacoli naturali più affascinanti del nostro pianeta. Il 5 novembre, una tempesta geomagnetica particolarmente potente ha permesso a questo fenomeno di essere osservato a latitudini dove normalmente non appare, ad esempio nel Centro-Nord Italia. Tuttavia, questo evento ha anche riacceso vecchie teorie del complotto che coinvolgono l’HAARP (High Frequency Active Auroral Research Program), un programma di ricerca gestito dalla DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) degli Stati Uniti.

L’HAARP, aurora boreale e le teorie del complotto

L’HAARP è un progetto che utilizza onde radio ad alta frequenza per studiare l’atmosfera terrestre, in particolare la ionosfera. Nel cuore dell’Alaska, l’HAARP rappresenta un punto di riferimento nella ricerca atmosferica. Questa installazione, un connubio tra scopi civili e militari, è stata al centro di studi rivoluzionari sull’atmosfera terrestre e ha solleticato l’immaginazione popolare con le sue implicazioni nelle telecomunicazioni e nella difesa.

Localizzazione, struttura e storia di HAARP

Credits: UAF/GI foto di JR Ancheta

Immerso nella quiete di Gakona, circondato dalla natura incontaminata e dalla maestosità del Parco nazionale Wrangell-Santo Elias, HAARP si distingue per la sua posizione strategica e la sua impressionante architettura tecnologica. L’impianto, composto da una serie di antenne, ben 180, che si estendono come un campo di spighe tecnologiche, è un monumento alla collaborazione tra scienza e tecnologia.

Dall’inaugurazione nel 1993, HAARP ha navigato attraverso vari cambiamenti gestionali, pause operative e aggiornamenti tecnologici. La sua recente riapertura e la transizione alla gestione accademica hanno segnato una nuova era di scoperte scientifiche e apertura comunitaria.

Nonostante il suo scopo scientifico, è diventato il bersaglio di numerose teorie cospirazioniste che lo accusano di essere in grado di influenzare il clima e causare disastri naturali. L’aurora boreale del 5 novembre è stata erroneamente attribuita da alcuni a un esperimento HAARP che si sono svolti in Alaska, nonostante la mancanza di prove a sostegno di questa affermazione.

L’esperimento dell’Università dell’Alaska Fairbanks

L’esperimento HAARP in Alaska aveva l’obiettivo di creare un airglow artificiale, ossia una luminescenza atmosferica, mediante l’uso di trasmissioni radio ad alta frequenza per eccitare gli elettroni nella ionosfera. Questo fenomeno, che potrebbe apparire come una chiazza di luce rossa o verde nel cielo, è stato parte di una campagna di ricerca di quattro giorni condotta da scienziati di istituzioni rinomate.

L’obiettivo era studiare i meccanismi ionosferici e il loro impatto sulle onde di plasma, con applicazioni potenziali per la rilevazione e l’evitamento di collisioni da parte dei satelliti. L’airglow era potenzialmente visibile fino a 300 miglia di distanza dal sito HAARP e l’esperimento è stato supportato da un significativo finanziamento del National Science Foundation.

L’esperimento HAARP e le aurore

Gli esperimenti condotti dall’HAARP si concentrano sulla ionosfera e hanno lo scopo di studiare i meccanismi che causano emissioni ottiche e interazioni con onde di plasma. Questi studi possono includere la creazione di luminosità artificiali nell’atmosfera, ma queste sono di scala molto minore e non comparabili con le aurore boreali naturali. L’HAARP non ha la capacità di generare tempeste geomagnetiche o aurore su scala globale. L’effetto sarebbe stato visibile sono nell’area dell’Alaska e ogni giorno dell’esperimento (non solo il giorno 5 novembre, quando invece l’aurora è stata visibile dall’Italia).

La scienza dietro l’aurora boreale

Le aurore boreali sono causate dall’interazione tra le particelle cariche del vento solare e il campo magnetico terrestre. Queste particelle, principalmente protoni ed elettroni, vengono deviate verso i poli magnetici della Terra dove collidono con gli atomi e le molecole dell’atmosfera, provocando l’emissione di luce. La tempesta geomagnetica che ha generato l’aurora del 5 novembre è stata il risultato di due espulsioni di massa coronale (CME) dal Sole, un fenomeno completamente naturale e non influenzabile da tecnologie umane come l’HAARP.

L’aurora boreale del 5 novembre è stata un fenomeno naturale spettacolare, reso possibile da condizioni spaziali eccezionali. Nonostante le teorie del complotto, la scienza fornisce spiegazioni chiare e basate su evidenze per questi eventi. È importante riconoscere e apprezzare la bellezza e la complessità dei fenomeni naturali, senza ricorrere a spiegazioni infondate.