Bomba atomica: evento preannunciato
Nel precedente articolo si è trattato l’argomento della nascita della famosa equazione di
A. Einstein che effettivamente ha rivoluzionato la fisica in tutte le sue più recondite sfaccettature, ma la colpa che spesse volte viene riconosciuta al buon Einstein è quella di essere stato fautore della nascita della bomba atomica. Ma una sua lettera testimonia e preannuncia tutto ciò che poco tempo dopo si sarebbe verificato; quindi quale omicida avviserebbe con largo anticipo la vittima della sua morte?
Si era arrivati alla conclusione (attraverso degli esperimenti) che per far esplodere un atomo di Uranio non era necessario un’energia enorme, ma bastava introdurre un numero discreto di neutroni in più per innescare la scissione. In tal modo il nucleo avrebbe compiuto delle oscillazioni sempre più ampie e ad un certo istante le forze di coesione che lo tenevano insieme, sarebbero state battute e l’elettricità statica immagazzinata al suo interno avrebbe spazzato via tutte le sue parti. Ciò che più sorprendeva era che questa esplosione si alimentava da sola, purtroppo si autososteneva.
Finalmente la risposta alla famosa domanda che affliggeva tutti i fisici, dopo trent’anni di attesa era giunta, infatti dalla sua prima apparizione in scena, la formula E=mc2 aveva chiaramente mostrato come l’atomo poteva senza dubbio essere aperto, dando vita totalmente all’ energia che albergava al suo interno. La particella che ribaltò le sorti per una distruzione di massa fu proprio il neutrone, che gode della particolarità di entrare ed uscire dall’ atomo con estrema facilità, soprattutto se si aveva la cura di rallentarne la sua corsa, infatti iniettato all’ interno di un atomo, con una velocità abbastanza ridotta, questo iniziava ad alterare la struttura interna dell’atomo inducendolo ad uno stato di vibrazione, oscillazione e conseguente esplosione.
Giunti nel 1939 la celebrità del professor Einstein scalpitava tra i salotti e le più grandi accademie rendendolo lo scienziato più famoso del mondo. Il saggio sulla relatività cambiò la sua vita, divenendo il professore più esposto di Berlino, e di certo i politicanti antisemiti gli impedirono la permanenza in Germania e fu costretto a trasferirsi negli U.S.A, entrando di ruolo al Institute for Advanced Studies di Princenton. Quando venne a conoscenza dei rapporti di ricerca elaborati in merito agli studi sulla “fissione”, termine introdotto successivamente per indicare la scissione di un nucleo atomico, fece in modo attraverso l’aiuto di alcuni suoi colleghi accademici di consegnare una lettera indirizzata alla Casa Bianca.
Scrisse queste parole.
F.D. Roosevelt,
Presidente degli Stati Uniti,
Casa Bianca
Washington, D.C.Signor presidente,
la lettura di alcuni recenti lavori… comunicatemi sotto forma di manoscritto, mi induce a ritenere che, tra breve, l’uranio possa dare origine a una nuova e importante fonte di energia. Alcuni aspetti del problema, prospettati in tali lavori, dovrebbero consigliare all’Amministrazione la massima vigilanza, e se necessario, un tempestivo intervento…
In tal modo si potrebbe giungere alla costruzione di bombe che – è da supporre – saranno di tipo nuovo ed estremamente potenti. Uno solo di tali ordigni, trasportato via mare e fatto esplodere in un porto, potrebbe distruggere l’intero porto e parte del territorio circostante…Distintamente Albert Einstein
La risposta che ricevette, purtroppo fu solo questa.
CASA BIANCA
WASHINGTON 19 ottobre 1939Mio Caro Professore,
la ringrazio per la Sua recente lettera e per l’interessantissimo e importante allegato.
Ho trovato questi dati di una tale rilevanza che ho convocato una commissione in proposito… La prego di accettare i miei più sentiti ringraziamenti,Cordiali Saluti Franklin Roosevelt