Burioni-Le Iene: il virologo rompe il silenzio sugli anticorpi monoclonali
“NON HO ALCUN CONFLITTO DI INTERESSE PER QUANTO RIGUARDA COVID-19”. Il virologo Roberto Burioni lo scrive in Caps Lock sulla propria pagina Facebook dopo il servizio di Alessandro Politi andato in onda su “Le Iene“ e riguardante gli anticorpi monoclonali, tema su cui il virologo aveva insistito molto negli ultimi mesi, durante le ospitate al programma di Fazio, “Che tempo che fa”.
“Sono stato appena deliziato da un servizio delle Iene che ha scelto come fonte per crocifiggermi il Codacons, che da anni mi perseguita. Per cui sono costretto a ritardare la mia scomparsa dai media e dai social per fornire alcune precisazioni” – scrive ancora Burioni.
Burioni: “Produrre anticorpi monoclonali è il mio lavoro”
“Produrre anticorpi monoclonali umani è il mio lavoro dal momento della mia laurea. Ne ho prodotti tanti, ma nessuno di questi è di mia proprietà. La gran parte sono di ‘Pomona Ricerca’, una azienda con la quale collaboro proficuamente da molti anni e della quale sono da molti anni consulente scientifico. Ovvio che qualunque opportunità di collaborazione scientifica venga rimandata alla mia valutazione” – spiega il virologo.
“Nessuno di questi anticorpi monoclonali è in commercio (sono tutti in una fase molto precoce di sviluppo) e non lo saranno ancora per almeno 10 anni; soprattutto nessuno di questi monoclonali è (purtroppo) diretto contro COVID-19. Quindi se gli anticorpi monoclonali contro COVID-19 si dimostreranno utili, io – così come Pomona RIcerca – non ne trarrò alcun beneficio economico. Il beneficio lo trarrà chi li ha brevettati (non io) chi li produce (non io) e chi li vende (non io)”.
Il plasma come alternativo? Non si sa di cosa si parla
“Anzi, per essere chiari io non ho nulla a che fare con qualunque azienda produca o venda qualunque bene utile a prevenire, curare, vaccinare per il coronavirus. Per cui NON HO NESSUN CONFLITTO DI INTERESSE: se il plasma funziona o se funzionano gli anticorpi monoclonali contro COVID-19, se servono le mascherine o non servono, se si usano o non si usano i disinfettanti o i farmaci, a me non cambia niente dal punto di vista economico. Sui dettagli scientifici su economicità e sicurezza del plasma e degli anticorpi monoclonali vi rimando a Medical Facts o alla pagina del prof. Guido Silvestri, che ne ha spesso parlato” – dice ancora Burioni.
“Immaginare il plasma come alternativo agli anticorpi monoclonali vuole dire non sapere di cosa si parla. Sulla sicurezza del plasma e degli emoderivati, andatevi a vedere di cosa sono morti il tennista Arthur Ashe e il romanziere Isaac Asimov. D’altra parte il plasma è una terapia di emergenza, i monoclonali sono qualcosa che può sconfiggere il coronavirus. Ma se così fosse, come ha pure prospettato il prof. Silvestri nei suoi post più volte, io non avrò alcun vantaggio (se non quello del comune cittadino che potrà essere curato)”.
“Fondazione Lorenzini? Ho emesso fattura per 1500 euro”
“Ripeto, non ho alcun conflitto di interesse nel campo di COVID-19, qualunque cosa accada (vaccini, plasmi, terapie, monoclonali, mascherine, guanti, disinfettanti, farmaci) non mi arriverà un centesimo in tasca. La mia collaborazione con la Fondazione Lorenzini riguardo ai vaccini si è concretizzata nella collaborazione per la stesura di un quaderno sulla esitazione vaccinale uscito con il sole 24 ore scritto insieme a una serie di autorevoli colleghi per la quale ho emesso regolare fattura di 1500 euro” scrive Burioni nel suo lungo post.
“Immaginare che questo costituisca conflitto di interesse richiede uno sforzo notevole di immaginazione. Potete trovare il quaderno a questo link. Il contributo della azienda è bene in evidenza, ma io non ho collaborato con l’azienda, ma con la Fondazione Lorenzini, un ente con un’ottima reputazione che mi ha onorato affiancandomi ai migliori esperti nel campo delle vaccinazioni”.
“Sentirò il mio legale, si è passato il segno”
“Queste sono le bugie più evidenti che ho sentito. Per le altre datemi tempo di risentire questo servizio insieme al mio legale, perché questa volta si è passato il segno. Giusto per la cronaca, i numerosi esposti che il Codacons ha fatto negli anni contro di me all’ordine dei medici, al TAR e ad altre entità che ora dimentico per sottolineare miei ipotetici conflitti di interessi sulle vaccinazioni sono stati tutti archiviati. Grazie per la pazienza. Spero che questo trattamento, fatto di bugie e di insinuazioni, sia di monito a qualunque scienziato voglia nel futuro impegnarsi a informare correttamente le persone. Per quanto mi riguarda, vi ringrazio dell’affetto e della fiducia che mi avete affidato“ – tuona il virologo.
“Sappiate che non l’ho mai tradita e che non ho mai scritto nulla che non fosse la trascrizione più accurata che sapevo fare della verità scientifica. Tanto che in tutti i miei libri e in tutti i miei articoli su Medical Facts nessuno ha mai trovato un errore (anzi uno sì, erano descritti male i transistor, e l’ho corretto). Questo non accade perché io non faccio errori, ma perché ogni riga scritta viene sottoposta sempre alla verifica severa di un collega esperto. Non vi dico a presto perché a presto non sarà. State attenti e prendete ancora le precauzioni. L’epidemia sta passando ma meglio riprendere la nostra vita normale con prudenza ancora per qualche settimana. In bocca al lupo e auguri di ottima salute a voi e ai vostri cari“.
Nella foto in evidenza il virologo Roberto Burioni, foto di Raffaele Salvemini/Close-up Engineering