Coronavirus: le cose che abbiamo imparato
Sebbene il coronavirus stia mettendo in ginocchio gran parte della popolazione mondiale, l’OMS non ha ancora dichiarato ufficialmente il Covid-19 pandemia globale.
Molte sono, tuttavia, le spiacevoli conseguenze a cui l’umanità dovrà far fronte: manca materiale medico e da usare in reparto (guanti, mascherine che l’OMS esorta a incrementare in produzione) e il turismo ha subito un calo drastico; basti pensare alla situazione italiana, rappresentata ad esempio da un volo Dubai-Roma completamente vuoto:
Cosa ci ha insegnato il nuovo coronavirus?
Da un post Facebook preso dalla pagina La medicina in uno scatto, ecco quali sono le lezioni che ci ha dato il coronavirus:
- ABUSO DI ACCESSI IN PRONTO SOCCORSO
Sì, gli accessi in pronto soccorso si sono rivelati assolutamente inappropriati. Perchè? Il coronavirus si diffonde con le goccioline della saliva derivanti da starnuti, naso o occhi strofinati, e riescono a sopravvivere per un po’ anche sulle superfici. Recarsi in pronto soccorso, o eventualmente in uno studio medico, significa esporre tutti i presenti al rischio di contagio. Molti, attualmente, sono i reparti che non dispongono di personale medico-sanitario sufficiente a causa di nuovi contagi e predisposizioni di quarantene.
In caso di manifestazione di sintomi simili a quelli del coronavirus, infatti, la popolazione è invitata a contattare gli opportuni numeri verdi regionali predisposti dal Ministero della Salute. - SORPRENDENTE CALO DELL’INQUINAMENTO
Spostamenti vari e attività umane ridotte hanno notevolmente contribuito alla diminuzione di emissione di anidride carbonica e dell’inquinamento in generale.
Molti sono gli stati che hanno adottato misure drastiche quali cnacellazione di voli, riduzione di spostamenti e manifestazioni pubbliche. (PER APPROFONDIRE: https://aerospacecue.it/coronavirus-riduzione-inquinamento-cina-nasa/18113/ – https://energycue.it/coronavirus-cina-contagio-emissioni-riduzione/17910/ ) - LA MEDICINA OMEOPATICA NON RIESCE A SCONFIGGERE IL CORONAVIRUS
A dichiararlo è proprio un’azienda che produce cure omeopatiche chiarendo la propria posizione in merito: l’omeopatia non può curarlo