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Coronavirus, vaccino: speranza dalla Svizzera

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Il coronavirus ci ha messo letteralmente in ginocchio: nulla sarà più come prima. In tutto il mondo sono partite le sperimentazioni per la messa a punto di un vaccino che, come ha dichiarato oggi il Premier Conte per quanto riguarda l’Italia, sarà la chiave per il ritorno alla normalità.

Le prime sperimentazioni in Italia per un vaccino contro il coronavirus potrebbero partire nei prossimi giorni, ma una solida speranza arriva dalla Svizzera.

Il vaccino contro il coronavirus potrebbe essere pronto ad Ottobre

Gli esperti di tutto il mondo hanno dichiarato che un efficiente vaccino potrebbe essere pronto tra dodici mesi, o forse più, ma una speranza rassicurante arriva dalla Svizzera: un gruppo di ricerca dell’Università di Berna ha intenzione di immunizzare l’intera popolazione entro il mese di Ottobre.

La United Nations Press Association ha intervistato via web Martin Bachmann, il primario di Immunologia dell’Università svizzera, che ha dichiarato: “Abbiamo valide possibilità di riuscire in questa cosa. La Svizzera è storicamente conosciuta per essere pragmatica ed è molto predisposta a trovare un compromesso per ottenere il vaccino velocemente.”

Nonostante le suddette dichiarazioni, la maggior parte degli esperti mantiene la propria posizione circa la messa a punto di un vaccino efficiente non prima di un anno; è quanto hanno dichiarato tutti i ricercatori impegnati in questa sfida all’inizio dell’emergenza globale. Bill Gates, tra gli altri, è una delle personalità che si sono mostrate disposte a tendere una mano finanziando la scienza.

La Svizzera e la corsa al vaccino per il coronavirus

Bachmann, docente di vaccinologia al Jenner Institute dell’Università di Oxford ha dichiarato che i tempi stimati così celeri dipendono molto dall’agio di produzione dello stesso, asserendo che 200 litri di batteri di bio fementi, necessari all’iniezione, potrebbero fornire decine di milioni di dosi.

L’approccio è tuttavia diverso rispetto a quello classico: il team svizzero non ha intenzione di iniettare il virus per stimolare una risposta dal sistema immunitario, ma sta studiando un modo per iniettare particelle virus-like che, auspicabimente, dovrebbero sollecitare allo stesso modo l’organismo. Già a Febbraio, in un laboratorio cinese, si era tentata una sperimentazione simile che ha riscosso successo; le cavie utilizzate hanno risposto bene, neutralizzando il virus.

Allo studio partecipa anche Saiba Biotech, il cui CEO ha dichiarato che il vaccino per il coronavirus studiato all’Università di Berna non è poi un miraggio lontano; tuttavia, il governo svizzero è perfettamente consapevole delle procedure con cui misurarsi.

Il governo svizzero supporta il vaccino

Swissmedic, l’organo nazionale responsabile per l’approvazione e la supervisione delle terapie, si è mostrato propenso all’iniziativa dell’Università di Berna offrendo il proprio supporto scientifico, ponendo tuttavia prima di tutto la salvaguardia della popolazione:
Swissmedic ha come priorità il tempo. Ma prima ancora vengono la salvaguardia e la tollerabilità degli individui che saranno sottoposti a tale sperimentazione. Dunque, è necessario che tutte le aziende interessate contattino Swissmedic prima ancora di cimentarsi in un lavoro di ricerca così oneroso.

La Svizzera partecipa alla ricerca per il vaccino anti covid19 anche da Zurigo, con uno studio focalizzato su delle proteine che il Molecular Partners Laboratory della città ha identificato come possibili agenti neutralizzanti del SARS-CoV-2.
Di qualche giorno fa è un documento in cui il suddetto laboratorio scrive di aver osservato come le proteine di cui sopra siano in grado di neutralizzare il virus ancor prima che questo sia penetrato nelle cellule umane.

Fonte: www.swissinfo.ch