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Covid-19, la pandemia è nata da una fuga in laboratorio ?

Si torna a parlare del Covid-19 e si accende un nuovo dibattito sull’origine della pandemia che dal 2020 ha sconvolto il mondo. L’origine del virus Sars-CoV-2 continua a far parlare a livello internazionale. La pubblicazione di un report degli Stati Uniti, diffuso poi dal Wall Street Journal, punta di nuovo il dito contro la Cina. Secondo il report del Dipartimento dell’Energia americano, l’origine del Covid-19 è dovuta “molto probabilmente” alla fuga del virus da un laboratorio cinese. Secondo quanto riportato dal famoso quotidiano americano, si tratta di una conclusione importante perché deriva da un’agenzia che sovrintende a una rete di 17 laboratori nazionali, di cui alcuni si occupano di ricerche biologiche avanzate.

Il report degli USA sull’origine del Covid-19

Il Dipartimento dell’Energia degli USA ha diffuso i risultati di un report, realizzato in collaborazione con altre agenzie federali tra cui l’FBI. Secondo quanto si legge nel report, “molto probabilmente” il virus del Covid-19 è fuggito da un laboratorio cinese. Il contenuto del report si è diffuso dopo la pubblicazione sul Wall Stree Journal ed è arrivato alla Casa Bianca e ai membri del Congresso. Secondo quanto dichiarato, il laboratorio “colpevole” sarebbe a Wuhan. Ovviamente la notizia ha scatenato la polemica e la risposta della Cina. . Sembrerebbe che la fuga del virus da un laboratorio non sia possibile secondo le indagini scientifiche di scienziati cinesi e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il Covid-19 è nato da una fuga in laboratorio?

In precedenza lo stesso Dipartimento, in un documento del 2021 dell’ufficio del direttore dell’intelligence nazionale Avril Haines, aveva dichiarato di non avere certezze sull’origine del virus. Ora quel documento ha subito un aggiornamento. Il cambio di posizione del Dipartimento dell’Energia americano e quindi l’aggiornamento del rapporto del 2021 ha fatto diffondere la notizia dell’origine della pandemia da una fuga dal laboratorio di Wuhan. Ma è veramente andata così? Secondo quanto dichiarato dalle indagini del Wall Street Journal l’aggiornamento nasce da nuove informazioni di intelligence e studi di ricercatori ed esperti del settore non governativi. Quindi al momento gli Stati Uniti hanno diffuso questa informazione pur dichiarando che la fuga è “molto probabile”.

Nessuna risposta definitiva

Il Wall Street Journal riporta che quattro dipartimenti statunitensi sostengono che la pandemia sia dovuta a una trasmissione naturale del virus. Altri due dipartimenti invece sostengono che non si possa arrivare a una conclusione definitiva. Anche se la conclusione del Dipartimento dell’Energia è considerata affidabile perché l’agenzia sovrintende a una rete di 17 laboratori nazionali, la posizione è sostenuta con “scarsa fiducia”. Nel 2021 invece, quando la stessa conclusione era arrivata dall’FBI, il livello di fiducia era considerato “moderato”. Intanto dalla Casa Bianca il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, dichiara

“Il presidente Biden ha ripetutamente ordinato a ogni agenzia di intelligence americana di mettere il massimo impegno e le massime risorse per arrivare al fondo della questione. Se avremo nuove informazioni, le condivideremo con il Congresso e con il popolo americano. Ma in questo momento, non c’è una risposta definitiva“.

Le reazioni dei virologi

Non possiamo avere prove certe su cosa sia accaduto tre anni fa, perché non esistono dati oggettivi che ci permettano di avere una risposta definitiva e affidabile. Contro le polemiche tra USA e Cina sulla presunta fuga del virus dal laboratorio di Wuhan si è schierato anche il noto virologo Matteo Bassetti, che ha dichiarato il danno alla scienza e alla medicina che si fa alimentando questi dibattiti:

“Buttare tutte queste storie in un articolo di giornale e non su una rivista scientifica è sbagliato. Significa alimentare il complottismo che fa male anche ai vaccini anti-Covid e si riverbera anche sulle immunizzazioni in generale. Infatti vediamo un calo delle vaccinazioni per altre malattie”.

Matteo Bassetti