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Mary Stuart: decifrate le antiche lettere scritte durante la prigionia

Vintage golden pen and ancient manuscripts

Mary Stuart è conosciuta come una delle regine con la storia più sfortunata di sempre. Vittima di numerosi rovesci, è stata anche prigioniera per ben 20 anni della cugina Elisabetta I, regina d’Inghilterra, perché accusata di cospirazione contro la corona.

Chi era Mary Stuart

Mary Stuart

La giovane Mary divenne regina di Scozia dopo soli 6 giorni di vita, in seguito alla prematura scomparsa del padre. Alla tenera età di 5 anni fu promessa in sposa e si trasferì in Francia, dove divenne regina per un breve periodo. In seguito alla morte del re, però, dovette lasciare il Paese d’oltralpe e tornare in Gran Bretagna, ritrovandosi in mezzo a una sanguinosa guerra tra cattolici e protestanti.

Non appena maggiorenne il triste destino di Mary Stuart si tinge di colori sempre più tetri. A 19 anni venne catturata e imprigionata da sua cugina Elisabetta I perché considerata una minaccia alla corona e al suo regno. Restò rinchiusa per quasi 20 anni e fu proprio in questo periodo che scrisse centinaia di lettere cifrate, indirizzate principalmente all’ambasciatore francese in Inghilterra, Michel de Castelnau Mauvissière, uno dei suoi principali sostenitori, inconsapevole che proprio queste avrebbero causato, un giorno, la sua condanna a morte.

Le lettere perdute di Mary Stuart

Mary Stuart fu la prima sovrana della storia moderna ad essere giustiziata. Durante gli anni della sua prigionia, infatti, la regina scrisse molte lettere cifrate che furono, però, decriptate da uno dei più grandi esperti della sua epoca, sancendo così la sua condanna a morte per tradimento.

La regina, nonostante la morte avvenuta in giovane età, ha lasciato un vasto corpus di lettere tuttora conservate in tutto il mondo. Da queste, però, mancano molte altre lettere scritte di pugno dalla regina, citate in numerose fonti ma mai trovate, tenute così tanto al sicuro da essere introvabili e da non saperne minimamente il contenuto.

In questi giorni oltre 50 lettere, completamente cifrate, hanno visto la luce del sole. Erano custodite nella Bibliothèque Nationale de France e, dopo esser riusciti a decifrarne il codice, alcuni ricercatori hanno scoperto di trovarsi di fronte alle lettere perdute di Mary Stuart. Scritte tra il 1578 e il 1584, fanno sicuramente parte della corrispondenza segreta tra la regina e l’ambasciatore e fanno luce su alcuni degli anni di prigionia in Inghilterra di Mary.

Mary Stuart

La scoperta del secolo

Le lettere mancanti di cui si è parlato a lungo vedono, quindi, finalmente la luce del sole. Erano etichettate in modo errato nell’archivio digitale della biblioteca francese, ma sono cadute sotto l’occhio attento di alcuni ricercatori del progetto DECRYPT. Questi, al momento della scoperta, hanno deciso di etichettarla (questa volta giustamente) come la più significativa sulla regina scozzese in 100 anni.

“Se qualcuno volesse cercare materiale di Mary Stuart nel BnF, quello è l’ultimo posto in cui andrebbe”, ha dichiarato il crittografo-informatico francese George Lasry. “È stato come sbucciare una cipolla” precisa il coordinatore del trio composto anche dal professore di musica Norbert Biermann e dal fisico Satoshi Tomokiyo.

Questi, infatti, hanno trovato i documenti criptati mentre setacciavano l’archivio digitalizzato della biblioteca francese e, imbattutisi in documenti provenienti dall’Italia della prima metà del XVI secolo, si sono resi conto che la lingua trascritta non corrispondeva a quella riportata.

Elogi da tutto il mondo per le lettere decifrate

Gli storici elogiano il lavoro di ricerca e crittografia dei ricercatori, arrivando addirittura ad esprimere la volontà di rimanere bloccati all’interno delle lettere cifrate. Secondo John Guy, storico britannico che ha scritto una biografia sulla regina di Scozia:

“Questa scoperta è una sensazione letteraria e storica. È la nuova scoperta più importante su Mary, regina di Scozia, da 100 anni”.

La più grande scoperta di nuove prove mariane nell’età moderna”. Così la definisce Steven Reid, esperto di storia scozzese dell’Università di Glasgow, aggiungendo che il codice potrebbe aiutare a produrre versioni più accurate delle altre sue lettere criptate. Per Nadine Akkerman, professoressa di letteratura moderna all’Università di Leida nei Paesi Bassi, infine: “È come scoprire un tesoro sepolto”.

Nonostante la grande scoperta, comunque, si ritiene che ci siano ancora delle lettere mancanti nella corrispondenza di Mary durante gli anni di prigionia; i ricercatori, infatti, precisano che ci saranno altre ispezioni, stavolta fisiche, nell’archivio dei documento originali del BnF.