Dolcificanti naturali e artificiali: differenze e utilizzi
I dolcificati sono sostanze che vengono aggiunte a bevande e alimenti per ottenere appunto un sapore dolce. Essi possono essere distinti in due tipologie ovvero dolcificanti naturali e dolcificanti artificiali. I dolcificanti sono naturali quando, a differenza di quelli artificiali, non subiscono processi di raffinazione ma ottenuti per estrazione da piante, frutta e verdura. Rispetto a quelli artificiali, quelli naturali hanno un indice glicemico più basso. I dolcificanti artificiali invece sono sostanze pensate per sostituire lo zucchero e quindi caratterizzati da un indice glicemico alto. Ecco perché l’assunzione di questi va controllata evitando di eccedere con le quantità.
Quali sono i dolcificanti naturali? Scopriamoli insieme!
Esistono vari dolcificanti naturali, tra questi possiamo citare lo xilitolo, la stevia, la melassa e lo sciroppo d’acero.
Lo xilitolo è famoso perché particolarmente impiegato come sostituto dello zucchero nella produzione di chewing gum. Produrre in questo modo le gomme da masticare ha l’obiettivo di prevenire la formazione di carie dentali nonché apportare un quantitativo di calorie inferiore rispetto all’alternativa prodotta con lo zucchero normale. Lo xilitolo è considerato il dolcificante ideale per chi soffre di diabete perché ha un indice glicemico molto basso.
La stevia è invece una sostanza naturale originaria del Sud America. L’organismo non assimila la stevia ecco perché non apporta calorie; è infatti un dolcificante non nutritivo. Tra le varie applicazioni della stevia menzioniamo la produzione di alimenti e bevande light quindi prodotti con un basso contenuto calorico.
La melassa deriva dalla lavorazione dello zucchero di canna o barbabietola. Quella che proviene dalla lavorazione dello zucchero di canna è distillata per ottenere il rum. La melassa ottenuta invece dalla lavorazione dello zucchero di barbabietola è utilizzata per produrre il lievito di birra o mangimi per animali.
Per ottenere lo sciroppo d’acero occorre bollire la linfa che proviene dalla corteccia degli aceri. Lo sciroppo d’acero è considerato il dolcificante naturale meno calorico subito dopo la melassa e la stevia. Esso è ricco di sali minerali ed ha proprietà depurative nonché energizzanti. Lo si trova in bevande, succhi di frutta e cocktail.
Un altro dolcificate naturale di particolare importanza è il miele che sappiamo essere il prodotto alimentare delle api domestiche. Le api producono miele trasformando il nettare di fiori e secrezioni zuccherine delle foglie di alcune essenze arboree. Le api arricchiscono il miele di enzimi prima di lasciarlo maturare nei favi di cera. Il miele è un dolcificante naturale ricco di sostanze probiotiche come vitamine, sali minerali e enzimi che ne fanno un vero e proprio integratore alimentare. Il potere dolcificante è superiore rispetto al saccarosio grazie all’elevata presenza di fruttosio.
Lo zucchero è considerato un dolcificante naturale o artificiale?
Lo zucchero raffinato è costituito per più del 95 % da saccarosio, il quale è a sua volta la somma di glucosio e fruttosio. Questo disaccaride si estrae da due piante: dalla barbabietola da zucchero e dalla canna da zucchero. Risulta possibile considerarlo un dolcificante naturale. Lo zucchero può provenire anche da altre fonti come, ad esempio, il fusto dell’acero del Canada, i semi di mais dolce e la palma da dattero.
Quali sono i dolcificanti artificiali?
La saccarina e l’aspartame sono tra i dolcificanti artificiali più importanti.
La saccarina è un dolcificante ottenuto dall’acido orto-solfobenzoico ed ha un contenuto di sodio che la rende più dolce se comparata al normale zucchero. La sua resistenza al calore permette di utilizzarla in cucina per la preparazione di pietanze da sottoporre a diverse tecniche di cottura.
La stessa cosa non si può dire dell’aspartame, infatti, quest’ultimo non resiste alle alte temperature. L’aspartame è ottenuto dall’unione di due amminoacidi prodotti in modo artificiale ovvero l’acido aspartico e l’amminoacido fenilalanina. Secondo recenti studi sull’aspartame si è giunti alla conclusione che la sua eccessiva assunzione è considerata cancerogena. Per il corretto smaltimento dell’aspartame, il nostro organismo non deve assumere oltre 40 milligrammi al giorno.
Entrambi i dolcificanti trovano impiego per la produzione di bevande a basso contenuto calorico considerate utili per mantenere costanti i livelli di glicemia. In realtà questi dolcificanti consumati in grande quantità vanno a modificare il microbiota intestinale portando a conseguenti disturbi metabolici. Nel caso dell’aspartame questo genere di disturbi è causato in particolare per la presenza di fenilalanina, un amminoacido difficile da metabolizzare.
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