Eruzione dell’Etna: lo spettacolo che ha illuminato il limpido cielo notturno
Il risveglio del gigante: è proprio nella serata di ieri che l’eruzione dell’Etna illumina la notte. Si è registrata una intensa attività stromboliana e sono state da subito evidenti le esplosioni, le fontane di lava e le colate che sono fuoriuscite dal cratere Sud-Est della montagna in seguito alla sua eruzione.
La mattinata dello Stromboli
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha comunicato che alle ore 10:32 UTC – tempo universale coordinato – le reti di monitoraggio dello Stromboli hanno registrato una repentina variazione dei parametri monitorati. In particolare hanno osservato un’anomalia termica dalle telecamere di sorveglianza.
Si sono susseguiti diversi aggiornamenti: l’ultimo, risalente alle 16.22 UTC, comunica che le telecamere di video-sorveglianza dell’INGV-OE mostrano un’attività di spattering nell’area Centro-Sud. Tale attività produce “blocchi incandescenti che episodicamente rotolano lungo la Sciara del Fuoco. Dal punto sismologico la situazione rimane invariata”.
Etna: aggiornamento n. 117 e n. 118
A partire dalle ore 20:15 – 19:15 UTC – l’osservatorio Etneo comunica di un “nuovo trabocco lavico prodotto dal Cratere Sud-Est. Il fronte si dirige in direzione della Valle del above e raggiunge un’altezza di circa 2900m”. Contemporaneamente si è registrato un’intensa attività stromboliana e un incremento del tremore vulcanico.
Un secondo trabocco lavico si è verificato intorno alle 21:47 – 20:57 UTC – sul lato nord del Cratere di Sud Est. Alle ore 23:52 l’istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia rende noto che l’attività stromboliana prodotta dal Cratere Sud-Est “si è repentinamente evoluta in una debole Fontana di lava. Tale attività ha generato una nube vulcanica che si è dispersa verso Est-Sud-Est ed ha formato un deposito di cenere vulcanica sui fianchi orientali del vulcano”.
Gli ultimi aggiornamenti sull’eruzione dell’Etna
Ultime notizie fornite dall’Osservatorio Etneo sono riferite al VONA – Volcano Observatory Notices for Aviation. Si tratta di messaggi concisi, formulati in inglese, rivolti a piloti e controllori del traffico aereo per informarli di disordini vulcanici e attività eruttive che potrebbero produrre pericoli di nuvole di cenere. Per tale circostanza il codice di aviazione passa da Rosso – comunicato ieri alle 20:21 circa – ad Arancione – riferito all’ultimo aggiornamento disponibile delle ore 05:46.
Per quanto riguarda invece l’eruzione dell’Etna, l’ultima comunicazione delle 06:46, in riferimento alle immagini fornite dall’INGV-OE, afferma che “la nube vulcanica non è più presente in atmosfera. Al Cratere di Sud-Est permangono sporadiche emissioni di cenere che sono disperse rapidamente dai venti in quota. I flussi lavici, confinati in area sommitale, sono in raffreddamento”
La teoria del collegamento sull’eruzione dell’Etna
Quanto avvenuto nella notte di ieri alimenta le teoria di un collegamento tra i due sistemi vulcanici, tra quello di Stromboli e l’eruzione dell’Etna. In realtà, gli esperti hanno da sempre chiarito che non esiste alcuna tipologia di legame “sotterraneo” tra i due vulcani più attivi d’Europa se non l’essere il prodotto della collisione tra la Faglia Africana e quella Euro-Asiatica. I due sistemi presentano caratteristiche differenti sia nel caso della trasformazione del magma che del suo caricamento, differenze radicate anche nella cultura popolare siciliana.
Lo Stromboli presenta condotti lunghissimi affondati nella placca africana: il magma, che per via delle elevatissime temperature risulta essere quasi liquido, risalendo i condotti entra in contatto con magmi più freddi il che produce esplosioni frequenti – circa ogni 15/20 minuti.
L’Etna, invece, affonda i propri condotti nelle rocce nate dallo scontro tra le due placche. Il materiale, dunque, privo di ostacoli giunge fluido in cima comportando un aspetto più effusivo. Talvolta la fuoriuscita di gas determina fenomeni esplosivi oppure l’apertura o allargamento di fratture che comportano eruzioni laterali.
L’unico collegamento tra le due attività risiederebbe nel fatto che questi distano pochi chilometri l’uno dall’altro e dunque la coincidenza delle loro manifestazioni li farebbe sembrare comunicanti.